Martedì 21 Maggio 2019
Oggi con Marcello andiamo in Val Pellice, patria dei Valdesi, a percorrere un selvaggio vallone dove quest’ultimi si rifugiavano e nascondevano dalla persecuzione della Chiesa Cattolica.Infatti, sotto le “barme” e tra gli anfratti quasi inaccessibili di questo vallone, verso la fine del XVII secolo, trovarono rifugio e riparo numerosi valdesi che si videro costretti a lasciare il fondo valle per sottrarsi all’imposizione di abiura, decretata da Vittorio Amedeo II di Savoia, dopo la revoca dell’Editto di Nantes (1685). Questi rivoltosi, favoriti dalla profonda conoscenza di quei luoghi e sorretti dalle proprie convinzioni, diedero parecchio filo da torcere all’esercito Sabaudo che, seppur organizzato, non riuscì ad avere ragione di questi “ribelli” e a volgere la situazione a proprio favore (Informazione tratta da “Il portale della Val Pellice”). Per chi vuole approfondire l’argomento può cliccare qui.
Il vallone è veramente aspro e dall’apparenza impercorribile, almeno nella parte bassa, ma si sale per una bella e storica mulattiera che supera arditamente e spettacolarmente le numerose bastionate rocciose presenti. Nella parte alta il vallone, benchè chiuso dalle pareti della Punta Cournour e Cialancia, si apre e lascia spazio a dei pascoli con la presenza di due alpeggi tutt’oggi operativi. Il ritorno avviene invece per un altro spettacolare sentiero, meno marcato che all’andata ma comunque ben segnato con tacche bianco-rosse che con un lunghissimo percorso in quota attraversa i numerosi e selvaggi valloni e valloncelli che precipitano diretti sul vallone principale. Si raggiunge infine i prati di Pra la Comba e il sottostante Rifugio degli Invincibili, gestito nei fine settimana e nel periodo estivo. Questo tratto è da percorrere non molto presto nella stagione o meglio in autunno, in quanto bisogna superare i residui delle valanghe presenti nei valloni e che possono creare qualche difficoltà. Oggi, dato l’inverno povero di grandi precipitazioni non ne abbiamo trovata nessuna, in compenso molta acqua nei ruscelli e rii da attraversare. In uno in particolare abbiamo aggiunto delle pietre per poter attraversarlo più agevolmente. In conclusione si tratta di una escursione veramente spettacolare in uno tra i più selvaggi valloni che ho percorso.
Avvicinamento: si raggiunge la Val Pellice da Cavour e poi Bibiana, oppure da Pinerolo risalendola fino all’abitato di Bobbio Pellice. Poco prima di raggiungere il paese e all’altezza del ponte sul Rio Subiasco (quello che percorre il nostro vallone), si svolta a destra seguendo le indicazioni per Besse e Rifugio degli Invincibili. Si risale con numerose svolte la stretta stradina asfaltata e poco oltre Besse dove termina l’asfalto, si parcheggia in du piccole piazzole ai lati della strada.
Itinerario: si imbocca il sentiero segnato sulla sinistra poco sotto la piazzola e lo si segue in piano passando poco dopo nei pressi di una bella baita ristrutturata. Si continua in traverso immettendosi così nel vallone principale e lasciando sulla destra una indicazione per il rifugio degli Invincibili. Si prosegue senza possibilità di errore sulla bella mulattiera che sale arditamente tra i salti rocciosi fino all’attraversamento di un grosso rio. Si prosegue sul lato sinistro in direzione ovest superando uno stretto intaglio roccioso per continuare in una bella pineta poco prima di raggiungere l’alpeggio di Barma Aut (fontana). Qui si svolta a destra (palina) lasciando a sinistra un tracciato segnato bianco-rosso che prosegue sotto la baita per portarsi sul versante opposto del vallone. Si salgono quindi i sovrastanti prati dell’aleggio seguendo un sentiero meno marcato ma sempre segnato, e attraversando numerosi corsi d’acqua si raggiunge la bella spianata dove si trovano le grange dell’Alpe Subiasco. Si svolta adesso a destra in direzione est e seguendo il tracciato segnato si sale a monte della Roccia Peyron, un grande salto roccioso sotto il quale si è passati prima in salita; questo è anche il punto più alto dell’escursione. Si prosegue adesso in discesa attraversando dei ripidi prati e successivamente per un susseguirsi notevole di valloni e spalloni invisibili se non all’ultimo momento. Si perde poco quota fino nei pressi della Gran Guglia, ben visibile già in precedenza. Si continua in traverso e dopo un ennesimo ma panoramico intaglio si lasciano sulla destra le baite di Meifre, poste sotto un salto di roccia per raggiungere infine i prati di Pra la Comba, dove si trova una fonte abbeveratoria per le mucche. Si scende nei pressi delle grange e di lì a poco sulla strada sterrata di accesso all’alpeggio fino al bel rifugio degli Invincibili, posto su un panoramico pulpito roccioso. Si continua sulla strada tagliando alcuni tornanti sul sentiero segnato e da ultimo si scende diretti nel bosco fino a ritornare direttamente all’auto.

partenza

verso la valle principale

il selvaggio vallone e la Punta Cournour sulla sinistra

orridi

uno sguardo indietro

rii da attraversare

spettacolare sentiero

arrivo a Barma Aut

chi si riconosce?

ancora rii da attraversare

in vista dell’Alpe Subiasco

Alpe Subiasco e il Monviso

oltre Roccia Peyron visibile in centro

si continua in traverso con a destra la Gran Guglia

tratto di sentiero

si continua in discesa

rifugio degli Invincibili