Domenica 27 Novembre 2016
Oggi mi trovo da solo per una escursione in val Vermenagna sopra il paese di Vernante. Gli amici della Proloco di questo comune, con spirito volontaristico hanno risistemato tutti i sentieri della zona segnandoli con bolli di vari colori e con paline con il simbolo di Pinocchio la mascotte del paese. Ad ogni colore corrisponde un circuito ad anello,qualcuno più lungo altri meno impegnativi e sono segnati tutti su una cartina verde recuperabile in paese.
Il percorso di oggi si chiama Sentèe San Gian Vir Bas ( giro basso) ma l’escursione descritta è una combinazione con altri itinerari,in quanto i sentieri sono molti e i percorsi si possono variare,abbinare ecc.
Risalgo quindi la val Vermenagna e alcune centinaia di metri prima dell’ingresso nel paese di Vernante svolto a sinistra su una strada asfaltata che subito passa sotto il ponte della ferrovia. La strada sale ripida e poco dopo giunge nei pressi di una chiesetta,la Cappella San Gian. Io ho parcheggiato poche centinaia di metri più a monte ma visto che l’escursione ritorna a questa cappella conviene lasciare l’auto qui. Si risale per cui la strada asfaltata fino a un bivio a sinistra che si trova oltre i Tetti Marsola.
Si imbocca la stradina chiusa da una sbarra e bisogna fare attenzione che dopo circa 20 metri si stacca a destra il sentiero da seguire,segnato con bolli rossi ma visibili solo sui primi alberi. Seguo il sentiero che sale ripido nel bosco,dapprima tra castagneti poi tra i faggi e dopo numerose svolte giunge al Tetto Soi. Qui ero già passato con Anto durante il percorso del Sentèe San Gian.
Il meteo oggi è bello ma c’è una lieve velatura e il versante è ancora in ombra anche se esposto a sud. Proseguo quindi deciso e lasciando a destra la stradina col percorso blu salgo ancora seguendo quello rosso. Così facendo allungo leggermente il tracciato con l’intenzione di raggiungere il Truc di Soi per una migliore vista ma così non sarà per via degli alberi. Lascio quindi poco dopo il tracciato rosso che prosegue verso Tetto Leure e prendo il sentierino che in piano si ricongiunge più in basso con al stradina che giunge da Tetto Soi.
Continuo adesso sulla sterrata seguendo i numerosi segni blu in direzione dei Tetti Puriata. Li raggiungo e qui ho avuto un attimo di indecisione perchè ho imboccato la strada che scende verso la Fontana Magister. Ma mi accorgo dopo pochi metri che avrei accorciato decisamente l’itinerario e vista l’ora ancora mattutina ritorno sulla strada che prosegue in salita oltre i Tetti Puriata.
Lasciata a sinistra la forestale che sale sotto le caratteristiche Rocce Baila o dei 12 Apostoli proseguo invece su quella che porta a Tetto Cularè. Qui la strada finisce e il tracciato si perde nei prati ma numerosi segni blu evitano però di sbagliare. Percorrendo un tratto più in salita recupero dinuovo la strada seguendola con un lungo traverso che passa sul versante nord della Punta Gutzard.
La strada sale ripida e lasciato a sinistra il sentiero che si dirama e che sale verso i 12 Apostoli e la Punta Gutzard proseguo ancora per alcuni metri per poi abbandonarla nei pressi di una curva e di una palina segnalatrice. Il tracciato adesso taglia in leggera salita l’ombroso versante,lascia in discesa il sentiero verso la Fontana Magister e con una breve salita raggiunge un colletto con un crocevia.
Qui finalmente sono la sole e la visuale si apre su Limone e l’alta valle. Proseguo quindi in discesa seguendo il tracciato che in breve mi porta ai Tetti Cantapernis erroneamente segnati più a monte sulla cartina Fraternali. Lasciato il percorso di Cola’T Roc che scende a Tetto Cardun proseguo in discesa sul solatio versante, fino a raggiungere una strada a quota 1205. Qui svolto a destra e continuo la discesa fino a tetto Caica dove arriva la strada asfaltata. La seguo per alcune centinaia di metri e dopo due tornanti la lascio per svoltare a destra seguendo le indicazioni per la Cappella San Gian e il punto di partenza.
Seguo quindi il sentiero che poco sotto raggiunge una sterrata e la attraversa proseguendo in discesa. Con una breve deviazione sulla strada si può visitare invece il bel laghetto della Cava del Talco,situato subito dopo il vicino costone. Ritornato sui miei passi seguo adesso il tracciato che con lunghi tornanti e poca pendenza riporta alla Cappella San Gian e all’auto.