Martedì 17 Ottobre 2017
Ritorno volentieri oggi con mio fratello Jello e Marcello a ripetere questo spettacolare sentiero tracciato nella roccia, il famoso Sentiero degli Alpini al Monte Toraggio e Pietravecchia. La prima volta è stata parecchi anni fa da solo, poi sono ritornato con Anto e amici nel settembre 2013, ma la nebbia caratteristica in questa zona nei periodi caldi ci avevo precluso il panorama dalla cima del Monte Toraggio. Oggi invece la giornata è limpida e spettacolare, c’è solo un pò di calore sul mare che lo offusca un pò, ma l’aria è tersa e in lontananza si vede bene la Corsica. Questo storico tracciato attraversa tutto il versante sud del Monte Pietravecchia e del Toraggio e in alcuni punti è molto esposto. Non ha nessuna particolare difficoltà se non quella di dover restare sul sentiero, che comunque nei pochi punti nei quali è un pò più stretto è provvisto di sicuri cavi d’acciaio come corrimano. Il tratto più spettacolare si trova nella prima parte, sotto il Pietravecchia e fino al Colle dell’Incisa, dal quale si può già ritornare per il versante nord. La seconda parte invece, anche se era interessante e panoramica, dal 2015 non è più percorribile a causa di una enorme frana staccatasi dalla cresta tra il Toraggio e il colle dell’Incisa, ancora in fase di dissesto e molto pericolosa e instabile e che alle prime piogge decise continuerà sicuramente il suo moto verso il basso. Sicuramente questo tratto non sarà più ripristinato in quanto lo spessore della frana è notevole, con crepacci nella terra profondi anche 7-8 metri, e non ci sono possibilità di tracciati alternativi. Non resta quindi che passare sul lato nord attraverso il Colle dell’Incisa e salire sul Toraggio da questo versante, compiendo comunque un anello; salendo quindi come noi oggi attraverso il Passaggio a Nord Ovest, così denominato e scendendo per la via normale sul versante sud. Di qui attraverso il Passo di Fonte Dragurina si percorre tutto il sentiero a nord per raggiungere il Passo della Valletta e fare così ritorno all’auto.
Avvicinamento: Per raggiungere il punto di partenza si può salire la Val Nervia da Ventimiglia e raggiungere il rifugio Allavena al Colle Melosa,classico punto di appoggio e di partenza del sentiero. Oppure da Arma di Taggia per la val Argentina,sempre al rifugio Allavena,oppure ancora come nel nostro caso,dalla Val Roya attraverso Briga e la Bassa Sanson e Balconi di Marta,raggiungendo il punto di partenza più in alto rispetto al rifugio, lasciando l’auto al primo tornante in discesa sulla strada che dal Balcone di Marta scende al rifugio Grai e al colle Melosa. Questa strada percorribile con qualche difficoltà anche con un’auto normale sale da Briga alla famosa cappella di Notre Dame des Fontaines,considerata per i suoi affreschi la Cappella Sistina delle Alpi Liguri,la quale merita senz’altro una visita.
Itinerario: dal tornante si imbocca il sentiero che subito si biforca; si segue il ramo sinistro in discesa e poco dopo ci si immette in quello proveniente dalla strada sopra il rifugio Allavena. Sempre in discesa si raggiunge un colletto per poi aggirare sulla sinistra una elevazione, passando così sul versante sud. Qui ha inizio il tratto più suggestivo in quanto ci si trova sotto le imponenti pareti del Pietravecchia, dove si trovano anche delle vie di arrampicata, e lo sguardo si apre ad ampio raggio su tutto il mare. Si continua traversando praticamente in piano, si oltrepassa una fonte ancora attiva, Fontana San Martino e si prosegue con alcuni tratti esposti superando un costone. Con alcuni tornanti in discesa si raggiunge adesso il tratto più caratteristico, tracciato e scavato completamente nella roccia. Si prosegue sempre in leggera discesa, si supera un altro costone e una stretta e oscura gola fino al traverso che porta sotto la Gola dell’Incisa. Si risale adesso per circa 200 metri di dislivello seguendo il sentiero un pò franato raggiungendo così il Colle dell’Incisa. Qui si trova il cartello con l’ordinanza di chiusura del Sindaco; noi abbiamo proseguito sul sentiero per circa 10 minuti fino al bordo della frana, impressionante alla vista e impossibile da attraversare e bisogna già usare cautela nell’avvicinarsi. Ritornati sui propri passi si attraversa il colle e si prosegue sul bel sentiero del versante nord. Poco oltre si passa nei pressi di un altro colletto che dà sul versante sud, dove volendo si può risalire pochi metri per dare così uno sguardo con le dovute caute alla zona di distacco. Raggiunto un successivo costone si stacca a sinistra il ripido tracciato che sale direttamente sul Monte Toraggio. Questo tratto presenta nella parte finale alcune cavi e corde fisse con un tratto di roccia dove bisogna usare le mani. Si sbuca così direttamente sulla panoramica cima dove si trova una croce in ferro.
La discesa si effettua sul versante sud, che presenta anche qui alcuni tratti rocciosi da affrontare con cautela, anche se più facili che dal lato di salita. Si raggiunge così il Colle di Fonte Dragurina dove arriva anche sentiero da Buggio e Pigna, nonchè quello ufficiale dal versante sud lasciato in precedenza per la frana. Da questo colle si passa sul versante nord, Val Roja e si continua fino a ritornare in leggera discesa al Colle dell’Incisa. Si prosegue quindi sempre sul bel sentiero che adesso in salita raggiunge un costone e con un ultimo tratto in pineta porta al Passo della Valletta. Per raggiungere anche la cima del Monte Pietravecchia bisogna dal passo svoltare a destra e seguire una pista che con alcune svolte nel bel bosco di larici conduce direttamente sulla panoramica cima. Il ritorno al passo si può effettuare per un sentierino che costeggia la pineta seguendo alcuni cippi di confine, facendo attenzione al salto delle pareti che si trovano alla propria destra. Dal Passo della Valletta si scende a destra per la forestale e al primo tornante si prosegue sul sentiero con indicazioni Colle Melosa. Si rientra nel bosco e con alcune svolte si ritorna infine al tornante e all’auto.

alla Bassa Sanson

poco dopo la partenza si passa sul versante sud

inizio dello spettacolare sentiero

il tratto più famoso e fotografato

scavato nella roccia

tratti suggestivi

verso il Colle dell’Incisa visibile in centro

uno sguardo indietro

sul bordo della frana

impressionante

zona di distacco

crepacci di terra

al Colle dell’Incisa

tratto attrezzato per il Toraggio

corde fisse

in cima al Toraggio

la Corsica

scendendo sulla normale del Toraggio

il Toraggio salendo al Passo della Valletta

in cima al Pietravecchia