Giovedì 25 Ottobre 2018
Oggi con mio fratello Jello, Marcello e Renato e i nostri amici a 4 zampe Merge e Mael siamo in valle Maira e precisamente nel vallone di Celle Macra. La nostra meta è una cima secondaria che si distacca dalla costiera divisoria tra val Maira e Grana, sotto i più gettonati Tibert e Tempesta. Ma non per questo meno interessante in quanto il percorso visita dapprima le borgate sconosciute di Ugo sottano e soprano per poi proseguire su un selvaggio costone, salire il salto roccioso che sostiene la cima dall’apparenza insuperabile e infine sbucare su un’immensa prateria di pascoli con la visuale che cambia completamente e si apre sul Tibert e Tempesta in primo piano. Il sentiero è segnato sulla cartina ed è ben visibile e percorribile fino all’innominato colletto a sud del Monte Vierme, oltre non è più segnato sulla carta e si fa esile, ma sempre visibile e segnalato con delle placchette in plastica bianco-rosse inchiodate agli alberi. Il tracciato segue pressochè il filo del costone e sale ripido e dritto senza tregua fino a una sella posta sotto la parete rocciosa già visibile dal basso; di qui si traversa in orizzontale sul versante nord per circa 100 metri lineari fino a trovarsi sulla verticale di una rampa ascendente a sinistra, che senza particolari difficoltà permette di superare il salto roccioso sbucando sulla piatta cima. Il panorama si apre sulle montagne della Val Maira fino al Monviso e alla pianura, oggi con la bella giornata che abbiamo trovato si spinge fino all’inizio dell’Appennino,con il Pizzo d’Uccello situato nello speziano. La discesa invece si effettua per il lungo Bedale Intersile, che con un bel sentiero segnato scende a Combe.
Avvicinamento: si risale da Dronero la Val Maira fino a Macra, dove si svolta a sinistra all’uscita del paese seguendo le indicazioni per Celle Macra. Si scende al fiume e si continua salendo nel vallone lasciando a destra il primo bivio per Colletto e Palent e più avanti il secondo per Combe fino al ponte che a sinistra attraversa il torrente e conduce alle borgate superiori di Celle. Poco prima del ponte si parcheggia in un ampio slargo della strada.
Itinerario: si prosegue sulla stradina che continua diritta in direzione di Albornetto e Ugo e raggiunto poco dopo il tornante a destra per Ugo si prende il sentiero il cui imbocco non è visibile, ma percorsi 3 metri dalla curva eccolo subito in vista. Si continua sul bel tracciato che sale con numerose svolte passando sotto delle rocce e si giunge così a Ugo sottano, dove si trovano delle belle case ristrutturate. Si passa tra la frazione per continuare sul sentiero che in breve porta a Ugo soprano dove termina anche la strada di accesso. Dallo slargo si lascia sulla sinistra una stradina per continuare invece diritti sul costone sul sentiero in trincea tar bei prati. Si prosegue entrando nel bosco e passando sul lato destro, ovest, del Monte Vierme si raggiunge un colletto non nominato. La tracci adesso si fa più esile ma è sempre visibile e segnata con piccole placchette bianco-rosse inchiodate agli alberi. Si segue il costone che pian piano si fa ripido e con non poca fatica, in quanto la traccia sale ripida senza svolte, si passa ai ruderi di una grangia e infine si raggiunge la base della parete rocciosa della nostra meta. Da questa sella si traversa a destra, lato nord, in orizzontale per circa 100 metri fino a portarsi sotto a una evidente rampa erbosa che verso sinistra conduce senza difficoltà fino sulla piatta cima. Si continua adesso in leggera salita entrando nel lariceto seguendo un sentiero pascolivo e con un traverso ci si porta sul costone che scende alla Rocca Cauletto, dove la visuale cambia completamente. Si esce difatti su terreno aperto e su enormi pascoli con in primo piano il Monte Tibert e il Tempesta. In leggera discesa si segue il sentiero che traversa tutta la prateria (attenzione in caso di nebbia) e un piccolo bosco di larici fino a raggiungere le evidenti Grange Chiot, poste in fondo al vallone e raggiunte da una sterrata che giunge da Marmora. Si segue per un breve tratto la sterrata fino a una palina che indica il sentiero di discesa per Celle Macra. Si seguono i prati passando nei pressi di una grangia e recuperando i segni bianco-rossi che scendono in un avvallamento, tralasciando sulla sinistra numerosi sentierini pascolivi. Ci si immette nel bedale dove la traccia diventa più autonoma e ben segnata, si prosegue senza possibilità di errore attraversando sulla destra il torrente su un ponticello in legno. Si passa sotto a una bella sorgente che sbuca da un salto di roccia e si continua fino a riattraversare il torrente sulla sinistra e proseguire adesso distaccandosi dal fondo del vallone. Oltre un valloncello secondario si raggiungono i numerosi e ahimè abbandonati ruderi delle Grange Torre, si passa tra di essi e si continua sino a trovare sulla sinistra il bivio che con un sentiero di collegamento sale verso Palent. Si prosegue in discesa ritornando nei pressi del torrente e dopo una bella cascatella lo si attraversa dinuovo sulla destra. Si è ormai in vista di Combe che si raggiunge in breve passando su un bel ponte di legno. Si continua sulla strada asfaltata e superato il vicino ponte si imbocca il sentiero sulla destra, dietro uno spuntone roccioso e poco visibile (palina), che con un lungo traverso e alcuni saliscendi permette di raggiungere il vallone e la strada dove si aveva lasciato l’auto.

appena imboccato il sentiero

salendo verso Ugo

vista sul Rastcias

nel traverso in direzione del colletto

al colletto senza nome

la nostra meta e la grangia diroccata

ci avviciniamo alla parete rocciosa

la facile rampa erbosa che conduce in cima

dalla cima

verso la pianura e l’Appennino

sulle vaste praterie col Tibert e Tempesta

ampi spazi

verso le Grange Chiot

i prati percorsi

nel Bedale Intersile

arrivo a Combe

le macine di Combe

il Pilone del Rio,poco sopra l’auto