Domenica 2 Luglio 2017
Oggi siamo in Valle d’Aosta e precisamente nel comprensorio di Pila. La punta Vallettaz è un tremila che si trova a ovest del più famoso Emilius, salito due anni fa e domina tutta la bella e verde conca sede degli impianti sciistici. La salita per la via normale non presenta particolari difficoltà se non quella di essere su una cresta per cui esposta in caso di temporale, mentre il percorso di oggi segue il Sentiero Panoramico, un lungo tracciato che con un ampio semicerchio contorna la conca di Pila. La salita alla cima viene in questo caso effettuata per la cresta sud-ovest che si origina dal Colle di Tza Seche e che presenta dei tratti rocciosi ed esposti che si superano grazie a cavi e alcuni gradini di ferro attrezzati egregiamente nel 2003. Si tratta quindi di un percorso non escursionistico e anche se non presenta dei tratti particolarmente difficili classici di una ferrata, è preferibile essere muniti dell’attrezzatura necessaria (almeno casco e longe con imbrago). La discesa si effettua invece per la via normale che è ben tracciata e non presenta tratti rocciosi di arrampicata. L’escursione grazie all’uso degli impianti si può effettuare tranquillamente in giornata, sfruttando da Pila la seggiovia del Chamolè che porta già a circa 2300 m. Si può salire anche a piedi per cui bisogna contare un’ora in più di cammino, ma in questo caso non conviene salire all’arrivo della seggiovia ma seguire i sentieri che portano direttamente verso il Colle Tsa Seche. La cima è molto panoramica con una visuale che si apre praticamente su tutti i 4000 della valle e merita sicuramente una visita nonostante la vicina presenza dei più gettonati Emilius e Becca di Nona. La conca di Pila poi è una bella e verde zona che è adatta anche a belle passeggiate nei boschi, nonostante la presenza sempre più massiccia di quei pazzi scatenati che effettuano il downhill, cioè la discesa con apposite biciclette giù per dei percorsi appositamente attrezzati e preparati. Non danno comunque fastidio essendo relegati nelle loro apposite zone.
Avvicinamento: Pila si può raggiungere con la comoda ovovia che parte direttamente dal centro di Aosta, prima corsa però alle 9,15, oppure in auto per una bella strada lunga 17 km. Si lascia l’auto nel grande parcheggio che si trova all’arrivo dell’ovovia.
Itinerario: dal parcheggio si scende per un sentiero alla partenza della seggiovia del Chamolè, prima corsa alle 9,15 per raggiungere il punto di arrivo a 2309 metri. Si può anche salire a piedi per i sentieri 19c e 22 che da Pila salgono direttamente verso il Colle di Tsa Seche. Dall’arrivo della seggiovia si prende decisamente a destra sulla pista che in leggera discesa porta all’arrivo di uno skilitf. Si sale alla garitta dell’arrivo e dietro a questa si recupera il sentiero 22 proveniente dal basso. Lo si segue seguendo le frecce gialle che evitano di raggiungere in leggera discesa la grande stalla di Plan de l’Eyvie (noi invece siam passati di lì)) per salire diretti e recuperare il sentiero principale poco più in alto. Seguendo sempre il sentiero 22 ben segnato si sale tra belle radure erbose fino a portarsi sull’ultimo ripido pendio che conduce all Colle di Tsa Seche, raggiungibile anche da Epinel nella valle di Cogne. Di qui si sale per il pendio erboso che si trova a nord-est e che porta su un puppone già quasi a 3000 metri. Qui inizia la parte rocciosa e attrezzata, subito con una breve discesa a una forcella sottostante. Dopo un breve tratto di cresta si raggiunge la parte più impegnativa del percorso; un tratto in leggera discesa e in traverso, di pochi metri e ben attrezzato ma molto esposto e dove bisogna tenersi bene con le braccia al cavo e agli scalini. Oltre questo tratto si segue adesso facilmente la cresta, prevalentemente sul lato Cogne (sud), con alcuni tratti attrezzati con corde e altri dove si cammina, fino a raggiungere l’ultimo ripido tratto sotto la grande croce di vetta. Con alcuni passi di facile arrampicata, sempre con l’aiuto di cavi e gradini si raggiunge così l’appuntita cima dove si trova una grande croce.
La discesa si effettua sul lato opposto dove si segue un sentiero ben segnato che scende tutto il lungo crestone nord. La prima parte presenta una pietraia per poi pian piano divenire terreno erboso. Si evita a sinistra il Mont Belleface per raggiungere la piatta cima con croce della Tete Noire. Qui esistono due itinerari di discesa: il primo scende diretto su ripido pendio al Colle Chamolè dal quale si raggiunge l’omonimo lago oppure il rifugio Arbolle; il secondo, quello seguito da noi scende diretto all’arrivo della seggiovia, seguendo dapprima un avvallamento e poi un pendio erboso con la presenza dei Gasez antivalanga. Poco prima di raggiungere la seggiovia, che si può riprendere in discesa, abbiamo tagliato per un sentierino appena accennato che scende diretto al Lago Chamolè. Raggiunto l’emissario del lago si trovano due opportunità di discesa; il sentiero 14 e 102 oppure il 19, seguito da noi che portano entrambi alle stalle di Chamolè. Qui si lascia il tracciato per l’Eremo di San Grato per traversare a sinistra un prato e la vicina pista da sci, si passa alle grange diroccate di Chantè e si segue la pista fino a un bivio segnato a sinistra. Qui si può proseguire sulla pista per il sentiero 19 oppure svoltare a sinistra per il numero 14. Noi abbiamo seguito quest’ultimo ed è consigliabile perchè percorre una bella pineta (attenzione ai due attraversamenti delle piste di downhill). Si raggiungono così le prime case di Pila e in breve l’auto.