Sabato 28 Novembre 2015
Siamo sempre in campo anticiclonico per cui il meteo dovrebbe essere bello. Oggi non è proprio perfetto perchè c’è una leggera velatura che copra una parte del cielo e non lascia trapelare appieno il sole. In compenso la visibilità è ottima,anzi il basso strato di nuvole crea un effetto rifrazione,già notato in altre occasioni,per cui si ha una prospettiva molto più allungata e profonda sulle visuali lontane e infinite,per esempio sul mare.
La meta di oggi è la Punta Selassa,una panoramica cima della valle Po, snobbata a torto dalla più famosa e rinomata Punta Ostanetta. Con mio fratello Jello raggiungiamo Ostana,un bel borgo sulla sinistra orografica della valle proprio di fronte al re della zona,il Monviso. Lasciamo l’auto in una delle numerose borgate che compongono questo comune montano e precisamente a San Bernardo a 1319 metri di quota. Ci incamminiamo attraverso le case e subito dopo oltrepassiamo le case di Martin,alcune ben ristrutturate e al cospetto del Re di Pietra. Saliamo per un sentierino fino alle spianata di San Nicolao,dove c’è una piccola area attrezzata e dove si arriva comodamente in auto
Continuiamo per il sentiero segnalato e lasciamo poco dopo il sentiero principale per seguire una vaga traccia a sinistra segnata con vecchi segni rossi. Questa traccia si perde quasi subito per cui continuiamo facilmente per dei prati fino a riprendere il sentiero che giunge dal Bric Sarlichart. Volendo si può evitare questo tratto seguendo invece il sentiero principale che fa un giro più lungo. Seguendo sempre la bella traccia giungiamo così al Pian del Ciarm,un bello e panoramico colle che si può raggiungere in auto e dove si parte in inverno per la scialpinistica dell’Ostanetta.
Di qui prendiamo il sentiero che sale per un tratto parallelo alla sterrata per poi ricongiungersi più in alto. Raggiunta la strada continuiamo fino a un tornante in località Rouquet dove lasciamo a sinistra l’itinerario per la Punta Ostanetta per proseguire invece nella stessa direzione per un sentiero segnato
Il cielo in questo momento è velato e la temperatura di conseguenza è abbastanza fredda. Seguendo sempre la traccia attraversiamo gli ampi pascoli del Ciabot l’Arp per giungere infine al Colletto Selassa,nei pressi della nostra meta. Il panorama si apre sul versante Pellice e sulla pianura torinese e pinerolese.
Di qui in breve giungiamo sulla bella cima dove si trova una grande croce. La visuale si apre sulla bassa val Po,sulla pianura fino alle più lontane Alpi Liguri.
Dopo le foto di turno ci accingiamo a scendere,fa abbastanza freddo ed è ancora presto per cui decidiamo di andare a mangiare a casa. Iniziamo la discesa sul largo costone erboso che scende verso sud in direzione di un torrione roccioso ben visibile dalla cima. Il sentiero è poco più di una traccia,segnata con rari bolli rossi e ogni tanto si perde nell’erba. Con buona visibilità non ci sono problemi ma bisogna prestare attenzione in caso di nebbia; raggiunto il caratteristico torrione chiamato Rocca Vardetta il sentiero diventa più evidente e raggiunge poco più in basso la bella chiesetta di Santa Lucia della Vardetta
Dalla bella chiesetta una traccia taglia in piano verso ovest e riporta a Pian del Ciarm,mentre il nostro itinerario scende alle grange appena sotto per seguire la stradina sterrata che con numerosi tornanti divalla fino alle Meire Manitoja. Di qui lasciata la strada che scende a est verso Paesana recuperiamo il selvaggio sentiero che taglia in piano verso ovest e risale al colletto Castel della Soma. Questo tratto non è molto frequentato ma la traccia è evidente e ben segnata.
Più avanti ci imbattiamo anche in un solitario e grosso cinghiale che fortunatamente se la squaglia in discesa nel bosco. Proseguendo lungo la traccia attraversiamo un rio per risalire leggermente al colletto sotto il Bric Sarlichart, dove passa anche il sentiero principale di salita e dove in leggera discesa recuperiamo le nostre tracce del mattino. Nel frattempo è uscito dinuovo un bel sole,a sbeffeggiarsi di noi perchè stiamo rientrando
Ancora pochi passi e ripassiamo a San Nicolao riprendendo il sentiero che ci riporta all’auto.
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