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Punta Malta m. 2995

maltamaltGiovedi 31 Luglio 2014

Oggi ne approfittiamo della bellissima giornata,rare in questa pazza estate,per andare su una panoramica cima della valle Varaita,la Punta Malta. Situata nei pressi della più tozza Cima delle Lobbie e sulla displuviale che separa il vallone dei Duc da quello delle Gargiatte.

Lasciamo l’auto nella piccola e carina borgata di Villaretto,che si trova prima della diga di Castello,poco più in su della statale. Prendiamo un sentiero poco battuto e non segnalato,lasciando a sinistra quello indicato dai cartelli per il Rifugio Bagnour. Lo seguiamo che sale deciso nella pineta in direzione del Lago Secco.

appena partiti

appena partiti

Poco più in su incrociamo quello segnalato che sale al Bagnour attraverso il Lago Secco e raggiungiamo la carina radura col rifugio e il laghetto.

rifugio Bagnour

rifugio Bagnour

Proseguiamo sul sentiero segnato in bianco rosso che sale sulla sinistra orografica del vallone dei Duc,vallone che si origina praticamente dal Bagnour. La pineta pian piano con l’aumentare della quota si fa sempre più rada fino a lasciare spazio a delle pietraie.

sguardo al Pelvo

sguardo al Pelvo

Giungiamo così al grande pino secco,caratteristico di questo vallone.

il pino secco

il pino secco

Il sentiero anche se ogni tanto non è molto evidente è comunque sempre ben segnato e impossibile da perdere. Salendo passiamo sotto alla Costiera delle Ale Lunghe,una cresta formata da diversi torrioni tra i quali spicca il Ciuchè delle Ale Lunghe,sul quale ero salito agli inizi della mia attività arrampicatoria alla fine degli anni 70.

Ale Lunghe

Ale Lunghe

Non mi ricordo praticamente nulla ed è come venissi la prima volta in questo selvaggio e per nulla frequentato vallone. Continuando sbuchiamo poco dopo nella bella conca pascoliva sotto la Cima delle Lobbie dove una palina poco visibile indica il sentiero che sale a sinistra abbandonando quello che porta invece al Passo dei Duc.

la bella conca

la bella conca

Seguiamo il sentiero sempre segnato che più in alto si trasforma in una pietraia in direzione del Passo Calatà e della cima.

la cima a sinistra

la cima a sinistra

Superato un tratto un pò più ripido sbuchiamo al colle e la vista di qui cambia subito. Grazie alla bella e nitida giornata si scorge tutta la pianura e le Alpi dalle Marittime fino in lontananza al gruppo dell’Adamello,senza dimenticare in primo piano il Monviso.

dal colle verso il Viso

dal colle verso il Viso

Dal colle seguiamo l’esile traccia con alcuni segni rossi che porta verso la cima. Un ultimo tratto con alcune roccette richiede un pò più di attenzione ma in breve siamo sulla bifida cima.

le Lobbie

le Lobbie

l'altra cima

l’altra cima

il Cervino in lontananza

il Cervino in lontananza

uno sguardo al Lago Lungo e Bertin

uno sguardo al Lago Bertin e del Prete

Dopo una pausa mangereccia riprendiamo il cammino percorrendo a ritroso il tratto fino al Passo Calatà. Di qui divalliamo sul versante opposto verso il Passo di San Chiaffredo.

P1040156 copiawtmkQuesto passo è situato sul circuito del giro del Monviso ed è molto frequentato tutti i giorni nella bella stagione; difatti troviamo molte persone che salgono verso il passo Gallarino e il rifugio Quintino Sella. Proseguiamo verso il Lago Bertin dove è usanza fare dei piccoli menhir in pietra.

i menhir

i menhir

Scendiamo sul bel sentiero nel vallone delle Gargiatte in direzione del vallone di Vallanta fino a Pra Meyer dove a sinistra si stacca il sentiero segnalato che porta verso il rifugio Bagnour e il Grongios Martre, una bellissima grangia ristrutturata dove vive un nostro amico tutto l’anno con la famiglia e che fa servizio di rifugio-albergo.

bivio a Pra Meyer

bivio a Pra Meyer

Scendiamo nella bella pineta fino a lasciare a sinistra un altra indicazione che in traverso porta al Bagnour e poco dopo arriviamo da Luca e Laila al Grongios Martre

al Grongios Martre

al Grongios Martre

Arriviamo ad un ora in cui la fame si fa sentire e tra una parola e l’altra Luca ci prepara un bel piatto di agnolotti che gustiamo alla grande con birra e vino.

La traccia GPS ne risente di questa pausa per cui il tempo totale del percorso sarebbe di un’ora più breve. Ripartiamo ben in forma e prendiamo il sentiero verso Villaretto lasciando dalla parte opposta quello principale che porta a Castello e al grande parcheggio dell’Alevè.

di ritorno a Villaretto

di ritorno a Villaretto

Seguendo la bella traccia in breve ritorniamo alla borgata e all’auto

Download traccia GPS

 

 

 

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