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Ponte Tibetano di Becetto – Serre di Raie

Traccia GPS
Relazione

 

 

Domenica 7 Maggio 2017

Oggi è un mese esatto dalla operazione alla spalla e sinceramente ne ho già due…..di portare il tutore. Ma spero ancora per poco. L’unico vantaggio è che riesco a camminare e per di più scarico perchè Anto e mio fratello Jello fanno a gara per portarmi le cose visto che non posso portare lo zaino.

L’escursione di oggi percorre ancora una volta la media valle Varaita e segue un bellissimo sentiero praticamente fatto nuovo per un bel tratto, che supera una zona impervia del percorso su un bel ponte tibetano, per intenderci non quelli che si trovano normalmente sulle vie ferrate dove ti leghi ben bene perchè hai i piedi su un cavo, ma un vero ponte tibetano come quelli che si trovano in Nepal e che si attraversano senza problemi ma non per questo meno suggestivi.

Lasciamo l’auto a Sampeyre nel parcheggio prima del ponte sul torrente Crosa, all’imbocco del paese lato valle e nei pressi del bivio per Becetto. Ci incamminiamo tra le case seguendo le indicazioni di un cartello per Becetto e subito ci troviamo su un ripido sentiero lastricato che sale il pendio sovrastante. Lasciamo più poco più avanti il sentiero che segue il vallone per svoltare a destra seguendo gli orrendi segni di vernice del percorso dell’Ironbike, inconfondibile per via di una “b” lunga. Ma possibile che per segnalare le gare non si usano i nastri o le bandierine come nei paesi civili, in modo che non lasciano segni perchè poi si tolgono, senza invece vedere molti sentieri, ormai moltissimi con questa vernice indelebile che dopo 30 anni è ancora lì a infestare e confondere?  Possibile che gli organizzatori non abbiamo un minimo di buon senso,ma sopratutto Forestale, Comunità montane, Provincia ecc, ecc, non dicano niente e ogni anno ci troviamo con un nuovo colore di vernice?

partenza

 

Raggiunto poco oltre il Pilone di Stentivi lasciamo a sinistra il tracciato che sale più diretto per seguire invece il sentiero che in leggera salita porta a Stentivi e alla bella chiesetta. Ritorniamo indietro di pochi metri per continuare su una traccia che ci riporta sul sentiero lasciato prima e che sale diretto fino a incrociare la strada asfaltata che porta alla borgata Durandi. La attraversiamo per raggiungere un bel prato e per seguire dopo la forestale che con percorso ripido e diretto ci porta a Becetto.

 

 

Pilone Stentivi

 

la chiesetta di Stentivi

 

dopo la strada per Durandi

 

verso Becetto uno sguardo alla Crosa

 

Raggiunta Becetto la attraversiamo e seguiamo a sinistra la strada che in piano attraversa le case verso Graziani e Rua. Continuiamo  verso l’azienda di formaggi dove ci fermiamo a comprare dello yogurt e bel buonissimo formaggio vaccino. Proseguiamo seguendo adesso le indicazioni per il Percorso Botanico e per il Ponte Tibetano. Superate le belle stalle dell’azienda continuiamo su una sterrata in piano che in breve ci conduce a un bivio a sinistra dove inizia il Circuito dei Mulini. Qui passava anche il vecchio sentiero che attraversava il torrente Crosa prima della costruzione del ponte tibetano, ma che comunque è ancora ben percorribile su un altro bel ponte il legno caratteristico. Raggiungiamo così poco dopo l’imponente ponte.

 

inizio anello dei Mulini

 

 

 

 

all’imbocco del ponte

 

 

 

Lo attraversiamo facilmente anche se con alcune cautele a causa delle assicelle in legno ancora un pò bagnate dalla pioggia del giorno prima. Sul lato opposto molto impervio è stato fatto un sentierino ben percorribile che attraversa verso valle le numerose balze rocciose e in alcuni tratti esposti sono state piazzate alcune catene corrimano. Continuiamo comunque senza difficoltà con alcuni saliscendi fino a un bivio con a destra un sentiero per Grapunet. Proseguiamo seguendo le indicazioni per le Meira Roina e il Mulino Pagò fino a raggiungere la breve deviazione che in discesa ci porta a visitare questo antico mulino e il recente bel ponticello in legno

 

 

catene

 

ponte al Mulino Pagò

 

interno mulino

 

 

Risaliamo quindi a riprendere il sentiero lasciato in precedenza che con alcuni bei scorci su Becetto e le sue borgate continua ad attraversare il pendio fino a condurci sul panoramico pulpito dove si trova la Meira Roina

 

bei scorci

 

si continua ad attraversare

 

a Meira Roina

 

Nel frattempo sono arrivate alcune nuvole scure che non sono di bell’auspicio. Proseguiamo comunque per il nostro itinerario che in breve ci porta all’antico Vivaio e al rifugio Preit con la sua pecceta, cioè abetaia di Abete Rosso o Peccio.

 

il rifugio Preit

 

 

 

Volendo chiudere l’anello accorciando così l’itinerario di qui si può ritornare a Sampeyre seguendo il sentiero segnato che scende a Chiotti. Noi invece proseguiamo verso le Meire Bellocchio e le Serre di Raie speranzosi di non prendere la pioggia. Il sentiero adesso prosegue in leggera  ma costante salita, passa nei pressi delle Meire Dugo fino a raggiungere le diroccate Meire Bellocchio.

 

a Meire Bellocchio

 

Continuiamo in piano seguendo le non molto visibili tacche bianco-rosse, sbuchiamo su terreno più aperto dove purtroppo inizia anche a piovere leggermente fino a che ci congiungiamo con la sterrata che da Chioppano e Duea porta alle Serre di Raie. Seguiamo quindi la strada che in breve in leggera discesa ci porta su questo magnifico, solare e panoramico poggio dove si trovano le numerose baite delle Serre di Raie.

 

in traverso su terreno più aperto

 

arrivo alle Serre di Raie

 

 

 

Anche se il meteo non è dei migliori restiamo sbalorditi dalla bellezza del posto, dalle numerose case e dalla bella chiesetta ancora in buon stato. Ci fermiamo quindi per una pausa con spuntino sperando nel miglioramento del tempo visto che in alta valle le nuvole si stanno diradando.

chiesetta

 

alle Serre di Raie

 

 

Il nostro itinerario adesso inizia la discesa e il ritorno nel fondovalle. Seguiamo quindi il bel sentiero verso Villaretto che percorre una bellissima faggeta. Nel frattempo è ritornato anche il sole con il ritorno di una bella giornata. Seguendo la bella traccia tra numerosi e ben tenuti muretti a secco raggiungiamo con un ultimo tratto ripido su una balza rocciosa le belle case ristrutturate di Villaretto.

 

in discesa nella faggeta

 

quasi a Villaretto

 

a Villaretto

 

Passiamo tra le case fino e recuperare la strada asfaltata di accesso alla borgata. La seguiamo fedelmente fino a raggiungere Calchesio sulla strada di fondovalle. Per non seguire adesso la trafficata strada provinciale passiamo davanti all’albergo Torinetto e attraversato il ponte sul Varaita svoltiamo a sinistra seguendo la sterrata che costeggia il torrente e che ci conduce alla borgata Martini.

 

nel fondovalle verso Sampeyre

 

Risaliamo brevemente tra le case della borgata, riattraversiamo la strada principale per passare nel centro di Sampeyre. Lo attraversiamo tutto fino alla parte opposta del paese dove ritroviamo infine la nostra auto.

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6 Comments

  1. Monica ha detto:

    Bellissimo! Ci sono stata lo scorso anno ma purtroppo non ho fatto il giro ad anello. Ho percorso il sentiero fino al ponte e il ritorno sulla stessa via. Ci tornerò sicuramente per rifare il giro che avete fatto voi! Veramente molto bello!

    • icio ha detto:

      ciao Monica si concordo che il giro è bello e se hai l’occasione approfittane. A proposito che bel blog che hai, ho dato un occhiata veloce e mi è subito piaciuto, complimenti. Se vuoi contattami su ciao!!

  2. […] senza problemi a Serre di Raie ritornando poi a Graziani o Morelli per il bel sentiero percorso in questa occasione. Evitare anche il tratto che dalla Balconata bassa scende diretto verso il Ponte Tibetano in […]

  3. Diego Artusio ha detto:

    Grazie per la bella descrizione. Non condivido pero la tua opinione sui segnali dell’ iron bike. Per chi frequenta la montagna in MTB sono utilissimi perché segnano vie adatte alla MTB proprio come i segnali bianco rossi dei GTA sono utili ai pedoni.

    • icio ha detto:

      ciao Diego ti ringrazio per l’apprezzamento. Sull’Iron bike resto dell’idea, come tutte le competizioni in montagna in generale, che si possono segnare con bandierine che sono poi rimovibili, come fanno in Val d’Aosta che di gare ne fanno parecchie. Se poi possono servire a segnare degli itinerari in MTB allora perchè non segnarli con appositi segni, o paline fisse, o frecce ecc., che possono poi essere ripresi in una guida cartacea o sul web e che non ricalcano una competizione che tutti gli anni cambia itinerario?
      ciao buone gite 😉

  4. […] tratto si raggiungono infine le numerose grange delle Serre di Raie, dove siamo già stati durante questa escursione. Si passa tra le case per raggiungere alla fine di queste una bella cappella e di qui […]

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