Giovedi 22 Ottobre 2015
Oggi la giornata è stupenda e con mio fratello Jello e il nostro amico Marcello decidiamo di salire su una montagna delle alpi Liguri che normalmente è sempre immersa nelle nuvole e nebbie,almeno nel periodo estivo. Il Pizzo d’Ormea si trova sopra l’omonimo paese ed è una montagna abbastanza isolata e che risente molto del clima marittimo. Con l’umidità del mare che sale si formano in estate e nelle ore centrali diverse nuvole e nebbie che ovviamente non sono gradite. Il periodo ideale quindi è in autunno prima delle nevicate oppure con gli sci come gita di scialpinismo.
Raggiungiamo Ormea dove poco oltre l’abitato svoltiamo a destra per Quarzina. La strada sale decisa e poi un traverso si porta sul versante sud per raggiungere questo gruppo isolate di case a 1326 metri di quota. Proseguiamo ancora per poche centinaia di metri su strada sterrata per parcheggiare in uno slargo nei pressi di un bivio.
partenza
Ci incamminiamo seguendo le indicazioni per una sterrata che sale in mezzo a prati e pascoli. Poco oltre un altro bivio ci indica il percorso verso sinistra seguendo una sentierino che tagli un tornante della strada
salendo
altro bivio
La giornata è fredda e nitida e la vista inizia con la quota ad allargarsi notevolmente. Continuiamo seguendo la sterrata che passa vicino ad una roulotte di un pastore ancora presente con le mucche,e tagliando alcuni tornanti ci portiamo su una sella. Adesso in lontananza si vede bene il mare è più lontano dietro le nuvole, le montagne della Corsica fanno capolino
vista mare
Giungiamo così sull’ultimo pendio che sale ripido in direzione del grande ripetitore posizionato poco sotto la cima. E’ uscito anche un venticello fresco che ci fa compagnia e che salendo aumenta di intensità. Giungiamo così seguendo un pò la strada e un pò delle scorciatoie, a questo ripetitore sotto l’ultimo ripido e roccioso tratto che porta in cima
ultimo pendio
la Corsica
arrivo al ripetitore
Di qui un sentiero sale diretto verso la cima nel tratto più ripido,un altro taglia verso sud il pendio a sinistra della cima per poi salire sul costone ovest meno ripido. Noi seguiamo quello diretto per poi ridiscendere per quello più facile.
mio fratello nel tratto ripido
Marcello
Facendo un pò attenzione a un tratto roccioso, attrezzato però con una corda,raggiungiamo la panoramica cima. La vista spazia veramente su tutto l’arco alpino fino al mare e una tavola rotonda piazzata lì sulla cima ci indica tutte le montagne visibili. Ci mettiamo quindi comodi alcuni metri sotto la croce al riparo dal vento per mangiare qualcosa.
in cima
tavola con le cime
verso nord
il Mongioie
Dopo una meritata pausa riprendiamo il cammino scendendo sul sentiero verso ovest. Un ometto ci indica il punto dove inizia il traverso in piano che ci riporta sotto il ripetitore.
ritorno al ripetitore
Di qui decidiamo di allungare un pò il percorso scendendo sul costone sud est,verso Chionea,per passare al Rifugio Valcaria per poi rientrare sul costone di salita per un sentiero più in basso.
in discesa verso Chionea
rifugio Valcaria
Questo rifugio sembra messo a nuovo da poco tempo con tanto di pannello solare. Di qui scendiamo per un sentierino fino a una baita del pastore ristrutturata. Per raggiungere il costone di salita bisogna seguire adesso una sterrata in salita,cosa che farà mia fratello,mentre io e Marcello,pelandroni,iniziamo a tagliare più in basso seguendo tutta una serie di sentieri delle mucche finchè dopo un lungo traverso, giungiamo su una evidente traccia,non segnata sulla carta che ci riporta con una leggera salita al colle nei pressi del Castello di Quarzina. Qui scendiamo adesso per un tratto sul percorso di salita che però abbandoniamo poco dopo a sinistra per una traccia segnalata che ci porta al bel laghetto di Lao e poco oltre alla bella chiesetta di San Giovanni Battista.
al laghetto di Lao
Chiesa di San Giovanni Battista con la cima sullo sfondo
Non ci resta che seguire le indicazioni per Quarzina e in breve riprendiamo la sterrata seguita in salita che ci riporta così all’auto.
Traccia GPS