Oggi decidiamo insieme ai nostri amici Fabrizia e Giuseppe di andare a fare il bello e famoso Sentiero degli Alpini,situato al confine tra Francia e Liguria nel massiccio del Monte Toraggio e Pietravecchia. Su quest’opera storica costruita dagli alpini si possono trovare molte informazioni e spiegazioni su internet.
Per raggiungere il punto di partenza si può salire la Val Nervia da Ventimiglia e raggiungere il rifugio Allavena al Colle Melosa,classico punto di appoggio e di partenza del sentiero. Oppure da Arma di Taggia per la val Argentina,sempre al rifugio Allavena,oppure ancora come nel nostro caso,dalla Val Roya attraverso Briga e il Colle Sanson e Balconi di Marta,raggiungendo il punto di partenza più in alto rispetto al rifugio, lasciando l’auto al primo tornante in discesa sulla strada che dal Balcone di Marta scende al rifugio Grai e al colle Melosa. Questa strada percorribile con qualche difficoltà anche con un’auto normale sale da Briga alla famosa cappella di Notre Dame des Fontaines,considerata per i suoi affreschi la Cappella Sistina delle Alpi Liguri,la quale merita senz’altro una visita.
Lasciata l’auto al tornante ci incamminiamo e subito incrociamo il sentiero che dal Colle Melosa sale al Monte Pietravecchia; lo seguiamo in discesa per imboccare il sentiero vero e proprio che più in basso taglia la grande parete sud del Pietravecchia
Incontriamo subito un piccolo gregge di capre col relativo cane Maremmano che questa volta si limita ad abbaiare e proseguiamo ora in piano nel bosco fino a superare un costone che ci porta sull’assolato versante sud,sotto le pareti
La giornata per ora è bella ma molto calda e dubito che resti limpida e nitida tutto il giorno a causa degli influssi marini dovuti alla vicinanza del mare.
Il percorso si fa subito più interessante ed esposto,e più avanti una provvidenziale fonte nella roccia ci permette di riempire le borracce mia e di Giuseppe che come al solito non prendiamo da bere
Il percorso nei tratti esposti è tutto attrezzato con cavi corrimano che garantiscono un passo sicuro,anche se in alcuni punti il sentiero è leggermente franato e quindi largo poche decine di centimetri
Superiamo uno sperone e vediamo in fondo il Monte Toraggio e tutto il sentiero che lo attraversa
Da questo punto inizia il tratto più caratteristico e scavato nella roccia,vera opera di lavoro manuale in un luogo veramente unico.
Continuiamo sempre leggermente in discesa fino ad arrivare sotto il Passo dell’Incisa dove una lapida ricorda i lavori di ripristino del sentiero. Risaliamo faticosamente nei pressi del passo su sentiero franato,ma qui privo di difficoltà e di esposizione.
Da questo punto si può spezzare l’itinerario e recuperare il sentiero di ritorno sul versante nord del Pietravecchia. Proseguiamo verso il Toraggio seguendo in piano il sentiero che taglia la parte sud
Dopo una leggera salita superiamo una cresta e sbuchiamo su dei prati sul versante ovest della montagna e in breve raggiungiamo il Passo Fonte Dragurina
Di qui una ripida traccia segnata con evidenti bolli rossi e con alcuni passi facili di arrampicata, porta in circa 15 minuti in punta al Monte Toraggio
Purtroppo il mare fa al sua parte portando umidità e nuvole che limitano la visibilità a pochi metri. Dopo una breve pausa scendiamo sul versante opposto per il cosidetto Passaggio Nord Ovest,che con l’aiuto di alcune corde di canapa e cavi permettono di scendere il ripido versante nord fino a riprendere il sentiero principale che invece attraversa facilmente in piano
La visibilità purtroppo è peggiorata ancora e dopo un ultimo sguardo alla cima seguiamo il facile sentiero che su questo versante è meno esposto,fino alla Sella della Valletta e di qui con breve discesa ll’auto
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