Finalmente una giornata come si deve; nitida e tersa e non molto fredda. Oggi decidiamo io e Anto di andare su una cima vicino alla pianura tra Bernezzo e Caraglio all’imbocco della valle Grana. Una cima modesta ma con un panorama di prim’ordine.
In quota c’è neve ma la voglia di sciare non c’è ancora e poi vogliamo evitare tutto l’assembramento che sicuramente ci sarà sulle gite classiche. Lasciamo l’auto appena fuori Bernezzo,in una piccola area attrezzata sulla strada per la Vallera. Il sentiero inizia subito a salire nel bosco per congiungersi più avanti con un’altra traccia proveniente dal centro e si dirige alla bella chiesetta della Maddalena.
Il sole non è ancora spuntato ma siamo ad est per cui nel giro di poco tempo saremo con una ottima luce e calore. Seguiamo la traccia che dapprima il leggera salita e poi più decisa ci porta alla chiesetta.
Appena ci alziamo di quota il panorama si apre subito sulla pianura e sulle montagne circostanti.
Lasciamo la chiesetta e seguiamo le indicazioni per Funse e Chiot Rosa imboccando una forestale.
Dopo un tratto nel bosco con un pò di “pacioc” dovuto alle continue piogge usciamo in una zona più prativa e subito tutta la valle Gesso e le Alpi Marittime si aprono davanti a noi.
Seguendo sempre la forestale oltrepassiamo una casetta e raggiungiamo i ruderi di una borgata: Rinerme.
La forestale termina qui e inizia il sentiero ben segnato che sale più deciso e raggiunge il panoramico costone.
Questa dorsale molto lunga divide il Vallone di San’Anna dalla Valle del Cugino e offre sempre un panorama grandioso fino alla lontana Valle d’Aosta. Oltrepassato il Bric del Cugino con alcuni saliscendi giungiamo alla Pitonera,dove si trova una grande croce eun piccolo pilone con la Madonna
In leggera discesa adesso raggiungiamo l’incrocio dove arrivano le carrarecce che salgono dal Chiot Rosa e da Scanavasse nella località denominata Le Funse
Seguiamo adesso le indicazioni per la nostra meta seguendo un altra strada che passa vicina a due belle baite ristrutturate. Poco oltre la strada diventa mulattiera e a un bivio prendiamo a sinistra in salita verso la cima. A questo bivio ritorneremo in discesa per seguire questa volta l’altro ramo che scende.
Giungiamo così poco dopo sulla piatta cima sede di una enorme croce in metallo.
Inutile dire del bel panorama che la cima e la giornata ci offrono,disturbata solamente da un paio di moto che sfrecciano velocemente senza neanche fermarsi un secondo.
La pianura è illuminata dal sole ma verso Torino si vede una spessa coltre di nebbie stagnanti che sicuramente rendono la giornata in città poco gradevole. Dopo un pausa riprendiamo il cammino seguendo a ritroso l’ultimo tratto fatto in salita fino al bivio sottostante. Seguiamo adesso la bella stradina che entra nel bosco e inizia a scendere decisamente. Seguendo le indicazioni della Rampignado,una gara in mountain bike,lasciamo a sinistra un’altra forestale e più in basso svoltiamo a destra per un sentiero segnato col simbolo della bicicletta con la scritta Diego. Questa traccia ci porta su un lungo costone chiamato Costa Nebbiera.
Lo seguiamo lungamente fino a un alto bivio segnalato ma ormai vicini alla pianura e alla strada asfaltata.
In breve così siamo in fondo e seguendo un sterrata ritorniamo all’auto.
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