Il meteo continua a essere bellissimo e oggi ne approfitto di mio fratello Jello che ha deciso di andare a fare una escursione col suo amico Marcellino. La decisione cade su un crestone panoramico della Valle Gesso e precisamente quello che divide la valle di Sant’Anna di Valdieri da quella di Desertetto e culmina in cima al Monte Bourel sulla dorsale che principale che divide la Val Gesso dalla Valle Stura.
Partiamo di buon ora e da Sant’Anna imbocchiamo il vallone della Meris,quello che sale al rifugio Livio Bianco.
Subito davanti a noi si trova l’incombente mole dell’Asta sottana che domina la Sant’Anna. Dopo circa 15-20 minuti di cammino imbocchiamo a destra un sentiero che il Parco ha risistemato come percorso naturalistico e che porta alla diroccata borgata di Tetti Bariau
Superiamo questa antica borgata e poco dopo,dove il sentiero principale continua in traverso verso nord,un piccolo ometto ci segnala la traccia che dobbiamo seguire a sinistra,e che sale decisa nel bosco. Il sentiero non è segnato ma è abbastanza evidente e comunque segnalato da numerosi ometti; solo in un punto può esserci qualche dubbio ma comunque il percorso è evidente e porta pian piano fuori dalla bella faggeta.
Usciti dalla faggeta il panorama si apre subito sulla prima cima,il Merqua. Passiamo nei pressi di un piccolo ripetitore e seguendo la traccia tra i rododentri giungiamo al Gias Merqua.
Questo gias è ancora utilizzato per le pecore che salgono però dal versante di Desertetto perchè più agevole e corto. Seguiamo la poco evidente traccia che verso est ci porta su un costone; di qui il sentiero diventa subito evidente e marcato e ci porta al colletto non nominato a quota 1909 sul costone tra la valle di Desertetto
Il panorama si apre qui subito sulla Cima della Piastra e dell’Arp con tutta la traversta dalla Cialancia
Dal colletto il percorso è evidente e segue tutta la lunga dorsale che ci porterà il cima al Bourel. Una vaga traccia sale sulla displuviale fino in cima al Monte Merqua,modesta elevazione sulla dorsale.
Proseguiamo sempre sul filo evitando alcune rocce sul versante sud finchè arriviamo sull’antecima,praticamente alla stessa quota della cima principale
Incontriamo due guardiaparchi in servizio di cui uno lo conosco bene dai tempi delle superiori e scambiamo due parole con loro. Proseguendo ancora in breve raggiungiamo la nostra meta.
Sulla cima si trova il piccolo bicacco Groppo dedicato a Don Frank,scialpinista e parroco degli ultimi paesini della valle Stura,deceduto putroppo alcuni anni orsono sotto una valanga.
Il panorama si apre qui sulle cime principali delle Marittime e sulla dorsale che continua verso il Ventabren e Gorgia Cagna
Vedo bene anche il costone di discesa dal Monte Ray salito pochi giorni prima
Dopo una meritata pausa al caldo sole riprendiamo il cammino scendendo per il versante opposto verso il Colle Marchiana.
Il sentiero che scende nella valle del Meris inizialmente non è molto evidente,ci sono alcuni ometti che indicano il percorso; più in basso diventa più marcato e superato un vecchio gias giungiamo in fondo alla valle incrociando il sentiero del Livio BIanco poco sopra il Gias del Prato
Non ci resta che seguire il bel sentiero,ormai in ombra tutto il giorno,che pian piano ci riporta a Sant’Anna e all’auto.
Download traccia GPS
1 Comment
[…] alcune svolte si raggiunge un pulpito dove sulla sinistra si stacca (ometto) il tracciato per il Monte Merqua, percorso qualche anno fa con un altra escursione. Si prosegue in leggera salita fino a sbucare su […]