Sabato 8 Agosto 2015
Continua il caldo imperterrito e i sole cocente. Oggi però le previsioni sono belle per il mattino ma con peggioramento pomeridiano-serale. La meta di oggi è una bella ma un pò snobbata montagna che si trova nel vallone dell’Ischiator proprio sopra il rifugio Migliorero sul versante sinistro orografico del vallone.Si tratta di una cima abbastanza ripida da tutti i versanti e non propriamente una gita di scialpinismo. Il nostro itinerario sale dal versante nord, su terreno fuori sentiero nell’ultima parte,per poi scendere dalla via normale su tracce di sentiero segnato con ometti e alcune tacche rosse.
Oggi siamo una bella banda; con Ivana,Gianfranco,Biagio,Roby e Franco raggiungiamo la bella borgata di Besmorello dai Bagni di Vinadio,proseguiamo lungo la strada che adesso diventa sterrata fino al vecchio ponte in pietra che attraversa il torrente chiamato Ponte del Medico. Saliamo ancora sullo sterrato per circa 1 km e subito dopo un tornante lasciamo l’auto nel piccolo piazzale dove la strada è chiusa da una catena. Iniziamo la nostra escursione seguendo la strada evitando alcuni tornanti con delle scorciatoie.
Nei pressi della bella e caratteristica cascata lasciamo a sinistra la traccia del Sentiero Whymper,il vecchio sentiero di salita prima della costruzione della strada,e continuiamo sul nuovo itinerario che in breve ci porta sul pianoro in vista del rifugio Migliorero e della nostra meta.
Raggiunto il rifugio e riempito le borracce alla bella fontana proseguiamo scendendo alcuni metri al laghetto sottostante e lasciato subito dopo a destra il sentiero per il laghi superiori e il Corborant e Becco Alto d’Ischiator,continuiamo lungo la bella traccia che porta al Passo di Laroussa.
Superato un tratto più ripido dove il vallone si apre in un piccolo anfiteatro lasciamo il sentiero nei pressi di una palina che indica il lago di Laroussa. Una ripida traccia segnata con bolli rossi sale il lungo pendio che porta nella bella conca dove si trova il lago.
Qui inizia la parte più impegnativa del percorso perchè fuori sentiero e senza nessuna indicazione. Ero già stato qui nel lontano 1979 e poi ancora nel 1982 dopodichè non sono mai più salito sulla cima per cui i ricordi sono quello che sono. L’unica cosa nitida è che non c’erano particolari difficoltà se non nell’ultimo tratto dove si segue una cresta con piccoli ma facili passaggi di arrampicata. La salita al monte Laroussa da questo versante vista dal rifugio sembra inaccessibile,invece esiste un passaggio su una rampa sospesa sulla grande parete nord,indicataci all’epoca a me e al mio compagno di quei giorni dal mitico custode del Migliorero,il signor Nasi. Dal lago quindi proseguiamo per pietraia e ci portiamo sul lato opposto dove un ripido ma faciel pendio di pietre e erba ci porta diretti in una conca nevosa
Dalla conca dobbiamo spostarci a sinistra seguendo la rampa che adesso è evidente. Per evitare un breve ma ripido tratto di sfasciumi dovuto al ritiro nel tempo del piccolo nevaio-ghiacciaio,saliamo fin presso la parete dove poi traversiamo a sinistra con qualche difficoltà per il terreno molto franoso. Meglio deviare subito più in basso.
Raggiunta la rampa la seguiamo senza difficoltà fino all’evidente intaglio sulla cresta nord con vista sul vallone di San Bernolfo. Qui inizia l’ultimo tratto per raggiungere la cima,seguendo la cresta con facili passi di arrampicata ma con qualche tratto affilato che richiede la dovuta attenzione
Raggiungiamo così l’aerea e panoramica cima con vista sui vicini Corborant e Becco Alto d’Ischiator fino alle Cozie a al Monviso.
Dopo una meritata pausa mangereccia riprendiamo il cammino scendendo sul versante San Bernolfo seguendo gli ometti e le tacche rosse. Il percorso è diretto e molto ripido per cui bisogna fare attenzione a non perdere il tracciato in quanto come al solito le tacche rosse sono visibili quasi esclusivamente in salita, (ma chi traccia,e che comunque ringrazio, non pensa che i segni devono essere visibili in entrambi i sensi di marcia? è troppo difficile da concepire?). Il percorso segue inizialmente la dorsale in direzione San Bernolfo per poi svoltare a sinistra sul ripido pendio e più in basso,in corrispondenza di un grande ometto,taglia decisamente a sinistra in leggera discesa passando sotto i grandi salti di roccia sottostanti il pendio che porta in cima. Di qui si attraversa una pietraia con grandi massi con percorso sempre segnato in rosso e più visibile,per raggiungere in breve il Passo di Laroussa
Di qui non ci resta che seguire il sentiero che ci riporta al rifugio.
Il tempo nel frattempo si è rannuvolato e rinunciamo quindi alla sospirata birra al rifugio per proseguire subito la discesa. Difatti raggiungiamo l’auto già sotto alcune gocce e appena al riparo si è messo a diluviare.
Traccia GPS