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Monte Freidour e Tre Denti di Cumiana

panorama

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Relazione
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Martedì 23 Gennaio 2018

 

Oggi ne approfittiamo della bella giornata per cambiare un pò zona e  avere dei panorami un pò diversi. Il monte Freidour si trova sopra Pinerolo, sulla dorsale che divide questa cittadina e quindi la val Chisone, da Giaveno e quindi dalla Val Sangone. I contrafforti sud di questa montagna sono conosciutissimi dagli arrampicatori in quanto si trova la vecchia e storica “palestra” di arrampicata piemontese, la Rocca Sbarua. Di qui sono passati generazioni di alpinisti che si allenavano per poi compiere le grandi vie del Monte Bianco e non solo. I più forti granitisti piemontesi e quindi delle Alpi venivano qui per salire le belle e difficili placche di granito, superando il mitico 6° grado, che era il massimo dell’arrampicata dell’epoca. Qualsiasi libro di storia dell’alpinismo, menzionando i suoi i suoi protagonisti non può non parlare della Sbarua, delle vie di Grassi, Motti, Rivero,Gervasutti,Mellano,Perego,Rabbi,Rivetti e più indietro a Guido Rossa, il sindacalista ucciso dalle BR a Genova, apritore della mitica via delle Placche Gialle. Il vecchio rifugio Melano, una botte di lamiera tipo quelle dell’Anas, è stato sostituito dopo le olimpiadi invernali di Torino dalla bella Casa Canada,che è sempre gestita e dove è stata fatta una strada sterrata che permette l’accesso in auto al gestore, senza peraltro rovinare il vecchio e bel sentiero di accesso. Nelle limpide giornate si pranza sempre sui tavoli in pieno sole del rifugio, dopo aver salite alcune vie di arrampicata e il luogo è veramente incantevole.

L’escursione di oggi sale sul Freidur passando per i Tre Denti di Cumiana, tre torrioni di roccia che si trovano più a est, per poi seguire la bella e panoramica dorsale che conduce sulla cima. Qui si trova un monumento dedicato ai militari americani alleati, caduti con un un aereo in quella zona.

 

Avvicinamento: la val Lemina si trova alle spalle di Pinerolo e si accede passando davanti al cimitero della città. Bisogna quindi raggiungere il centro e imboccare la vecchia statale che sale in val Chisone. Nei pressi della fabbrica del panettone Galup si svolta a destra poco prima di un semaforo e si segue la strada che porta a San Pietro Val Lemina. Lo si supera e si prosegue per alcuni chilometri fino a Talucco, famoso per i suoi tomini stagionati sulla paglia. Si continua per circa 1 chilometro fino a un bivio. Si può seguire entrambe le strade: quella diritta porta a Case Brun dove si posteggia in un piazzale sterrato; quella a sinistra sale ripida verso il Colle del Crò, e senza raggiungerlo si svolta a destra in un tornante per raggiungere la borgata Dairin, dove si posteggia negli slarghi prime delle case (scelta nostra).

Itinerario: qualsiasi sia stata la scelta del parcheggio bisogna raggiungere il Colle Ciardonet. Qui si lasciano gli altri sentieri per seguire quello in discesa con indicazioni rifugio Melano. Si segue il bellissimo tracciato, dapprima pista forestale e poi sentiero nel bel bosco di faggi che in circa 30 minuti porta a Casa Canada, ex Melano, e gestito tutto l’anno. Si prosegue in piano per il sentiero che passa sotto le pareti lasciando le varie biforcazioni a sinistra che portano all’attacco delle vie e quella per il Colle di Aragno ovest. Si raggiunge una zona meno battuta e dove il fuoco dello scorso anno ha lasciato il segno attraversando alcuni valloncelli.  Con una breve discesa si arriva sotto la ripida rampa che porta al panoramico Colle Castellar. Qui si lascia a sinistra il sentiero per il colle Aragno est per proseguire in discesa sulla forestale del versante opposto. Si continua per circa 15 minuti fino a imboccare a sinistra il tracciato per il Colle della Bessa (attenzione alla palina poco visibile). Si sale adesso sul ripido sentiero che in circa 20 minuti porta a questo colle, situato sotto il Monte Tre Denti. Si svolta a sinistra e si sale adesso sul ripidissimo tracciato che conduce sotto al primo dente; una breve deviazione a sinistra permette di raggiungerne la cima con l’aiuto i una corda in canapa, e dove si trova una caratteristica cappella. Si ridiscende sul sentiero sottostante per proseguire in traversata superando alcuni facili saltini di roccia. Si lascia a sinistra il dente centrale, non facilmente raggiungibile, per puntare alla cima più alta delle tre dove si trova una madonnina. L’ultimo tratto è caratterizzato da uno stretto passaggio tra due rocce e il superamento della successiva placca con l’aiuto di alcune staffe in ferro. Si ridiscende per recuperare il sentiero che adesso prosegue in leggera discesa sino al bivio con quello che giunge da Ravera. Qui si svolta a sinistra per salire sul costone e raggiungere in breve il Colle di Aragno est. Si prosegue adesso seguendo la dorsale che passa per il Colle di Aragno ovest e con un’ultima salita porta in cima al Monte Freidur.

Si scende per il versante opposto e raggiunto un colletto si svolta a destra in direzione nord verso la Val Sangone. Raggiunto il sottostante Colle Sperina si svolta a sinistra e dopo pochi minuti di discesa si trova il bivio a sinistra che riporta a Casa Canada. Noi siamo ritornati al rifugio per mangiare, ma si può tranquillamente proseguire diritti e raggiungere così direttamente il Colle Ciardonet e l’auto. Se si ripassa al rifugio si ripercorre a ritrovo il percorso dell’andata.

 

partenza da Dairin

 

verso il colle Ciardonet

 

al colle Ciardonet

 

la mitica Rocca Sbarua

 

al colle Castellar

 

verso sud

 

al Colle della Bessa

 

ultimo tratto per la cima del primo torrione

 

la Cappella della cima

 

panorama

 

sul terzo e il più alto dei Denti

 

vista sul dente con la cappella

 

sulla dorsale verso il Freidour

 

il monumento

 

sulla cima

 

Casa Canada

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