Sabato 18 Marzo 2017
Ritorniamo ancora una volta in bassa Val Maira per un altro bell’anello nella zona di Cartignano – San Damiano. L’escursione di oggi ricalca un tratto dell’itinerario precedente ma è più breve e può essere effettuata anche in una mezza giornata. Con mio fratello Jello e il cane Marge raggiungiamo Cartignano passando per i Tetti di Dronero e lasciamo l’auto in un ampio parcheggio all’ingresso del paese. Una palina indica il nostro itinerario che porta al Colle di Teje.
Imbocchiamo una forestale che sale ripida nel bosco di castagni e che ci porta alla bella chiesetta di Santa Cristina posta su un panoramico poggio. Dietro la chiesa parte il sentiero per Rua del Prato e la nostra meta.
Il sentiero sale dapprima ripido poi con un traverso poco visibile all’inizio ma segnato in rosso con un v, continua verso il vallone e con una discesa si ricongiunge con la strada asfaltata poco prima di Rua del Prato. Volendo si può anche iniziare l’anello di qui riservandosi il primo tratto per il ritorno.
Raggiunta la frazione ancora abitata ci inoltriamo tra le case seguendo le indicazioni e proseguiamo su un bel sentiero lastricato che sale nel bosco. Davanti a noi è visibile il Monte Teje e la bella Chiesa di Margherita. Con un lungo traverso ci portiamo sotto la frazione Saretto sbucando dinuovo sulla strada asfaltata per il Colle Santa Margherita, toccatto dall’itinerario precedente.
Raggiungiamo Saretto dopo un breve tratto di strada asfaltata e ci inoltriamo tra le case dove svoltiamo a sinistra imboccando il sentiero per il Colle di Teje. Questo sale nella pineta fino a raggiungere un costone più in alto del colle ma già sulla direttiva per la nostra cima.
Raggiunta la dorsale con il vallone di Poca lasciamo il sentiero per continuare sul facile costone seguendo una traccia fino in cima, evitando alcune rocce sul lato sinistro. La punta è un pò boscosa ma lascia comunque la visuale aperta verso il fondovalle e il Monte Birrone. Ritornati sui nostri passi recuperiamo il sentiero abbandonato in precedenza per continuare in piano sulla dorsale verso il Colle di Teje fino a un bivio sulla destra con segni gialli sugli alberi.
Senza raggiungere il colle svoltiamo a destra sul sentiero segnato in giallo e già percorso pochi giorni prima con l’itinerario precedente in arrivo dal Teje. Il sentiero raggiunge in piano una dorsale per poi scendere con numerose svolte in un bel bosco di faggi fino a raggiungere una sterrata poco prima della borgata Messore.
Seguiamo la strada che lascia le case sulla destra fino ad un tornante. L’itinerario precedente segua la strada mentre oggi la abbandoniamo proprio al tornante per seguire un labile sentierino che taglia in piano. La traccia presenta dei segni rossi sugli alberi e raggiunge un costone. Lo supera e poi con un traverso taglia in piano il ripidissimo pendio rivolto verso San Damiano. Questo tratto presenta alcuni tratti esposti ma il sentiero è segnato e evidente.
Più avanti il terreno è meno ripido e si continua a traversare in una bella faggeta fino a raggiungere un altro costone dove si trova una grande freccia rossa incisa in un albero. Qui bisogna prestare attenzione e svoltare decisamente a destra salendo sul costone e non continuare ad attraversare vedendo dei segni gialli e rossi che creano confusione. Seguiamo con una decisa salita il costone per circa 70 metri di dislivello fino a riprendere la traversata a sinistra per portarsi su un altro dosso.
La traccia continua ad attraversare con alcuni saliscendi fino a perdere quota e raggiungere una forestale. La seguiamo fino a quando questa diventa sterrata nei pressi di una grangia.
Continuiamo sulla strada non segnata sulla cartina che traversa in leggera discesa fino ad una svolta. Qui la abbandoniamo per recuperare una altra strada posta più a valle passando nei pressi di una presa d’acqua in cemento. Seguendo adesso fedelmente questa sterrata ritorniamo a Cartignano e all’auto
Il percorso di ritorno può anche essere variato ed allungato a piacere seguendo altre alternative. Raggiunto per esempio il colle di Teje si può abbinare la salita al colle di Poca e alla bella Punta Gondran per poi scendere per Poca e tornare a Cartignano sul sentiero che costeggia il Maira, oppure da Messore si può continuare sulla strada e scendere alla diga di San Damiano con ritorno sempre sul sentiero di fondovalle. Il tratto percorso da noi sul sentierino che si stacca dal tornante sotto Messore è quello più selvaggio e meno segnato ma non per questo meno interessante