Venerdì 17 Novembre 2017
Ritorniamo oggi io e Anto con mio fratello e Marcello in questo selvaggio vallone appena dietro la città di Genova. Il vallone di Lerca, così si chiama, si trova alle spalle di Arenzano ed è percorso da alcuni selvaggi sentieri che permettono di salire sulle cime sovrastanti quali il Monte Reixa e l’Argentea, saliti alcuni anni fa. L’itinerario di oggi percorre la prima parte del Sentiero dell’Ingegnere, così chiamato in memoria di un ingegnere che all’inizio del secolo scorso percorreva questo vallone per incanalare l’acqua verso Genova, per poi abbandonarlo e per una vecchia traccia recuperare il sentiero a monte che sale sulla cima del Monte Argentea. La discesa invece si effettua per il panoramico sentiero a Stella, segnato appunto da una stella bianca, che percorre il costone sud. Il panorama dalla cima è notevole e spazia nelle limpide giornate invernali dalla Corsica al Monte Rosa. Questa zona è consigliabile frequentarla nel periodo tardo autunnale o invernale in assenza di neve, che da queste parti non è molto frequente. Il cielo così è più terso e si apprezza appieno il magnifico panorama. Avvicinamento: si esce al casello autostradale di Arenzano sull’Autostrada dei fiori e si svolta subito a destra alla vicina rotonda. Si prosegue per circa 500 metri e dopo una salita si imbocca a destra una strada che scende nella zona industriale. Dopo un paio di tornanti si continua sulla destra in direzione di Campo e Case Soprano, si oltrepassa il torrente e si parcheggia nel successivo tornante in salita, poco dopo le case Motta e nei pressi del cartello indicatore. Itinerario: ci si incammina per una stradina in salita seguendo le indicazioni per il Ponte Negrone e case Freghe, si passa nei pressi di una villetta e si imbocca il sentiero che in piano corre parallelo al sottostante torrente Lerone. Dopo 10 minuti si scende ad attraversare il rio su un caratteristico ponte in legno e si prosegue in salita verso sinistra. Si giunge così in breve al sentiero pianeggiante proveniente da destra dalla frazione Checchelli. Si prosegue a sinistra in piano e in circa 20 minuti si raggiunge il bello e grande Ponte Negrone, lasciando poco prima l’itinerario per il passo della Gava, percorso dalla nostra escursione al Reixa. Si attraversa il ponte e subito dopo si imbocca il Sentiero dell’Ingegnere segnato da una I su sfondo bianco. Si continua costeggiando il torrente principale per poi attraversare una sua diramazione a sinistra su facili lastre di roccia, Si prosegue in leggera salita fino a superare un altro affluente, per poi iniziare a salire il ripido versante con numerose svolte. Si raggiunge così la Pose du Campanin dove si trova una piccola panchina in legno per una sosta (posa). Si continua in piano e poco dopo si abbandona il sentiero principale nei pressi di un piccolo cartello segnalatore, seguendo sulla destra una traccia inizialmente poco evidente. Si sale con numerose svolte sul tracciato invaso un pò dalla vegetazione ma ancora visibile, si seguono poi in alto alcuni ometti fino a sbucare sul bel sentiero proveniente da destra dalla parte alta del vallone. Questo tratto fino, all’innesto col sentiero da destra è abbandonato e non segnato per cui anche se la traccia è ancora visibile è meglio essere in possesso di un gps. In ogni caso si può seguire il tracciato che dopo il Ponte Negrone continua nel vallone principale facendo un largo giro, che è poi quello in cui ci siamo immessi e proveniente da destra. Non avendolo percorso non sappiamo però in che stato si trova. Nella parte percorsa da noi dopo averlo imboccato è in buone condizioni e tracciato per cui probabilmente è così anche nella parte bassa. Si continua quindi superando un profondo valloncello e poi con un diagonale sotto a delle rocce si sbuca su un panoramico colletto. Si passa quindi sul versante a sud e con un ultimo diagonale in leggera salita si raggiunge la Collettassa, dove si trova il sentiero che seguiremo poi in discesa. Si svolta quindi a destra e seguendo il tracciato ben segnato si raggiunge il pendio finale del Monte Argentea. Lasciando a sinistra la Diretta alla cima, si segue il sentiero che a destra sale con alcune svolte, si innesta in quello proveniente dal vicino Rifugio Argentea dove con un ultima svolta a sinistra raggiunge la Madonnina sulla panoramica vetta. Si ritorna sui propri passi fino al bivio sottostante dove volendo si può raggiungere in breve, svoltando a sinistra il Rifugio Argentea. Si continua in discesa ritornando alla Collettassa e seguendo adesso il tracciato segnato con la stella bianca si prosegue sul panoramico costone. Il sentiero continua sul versante sinistro (est) della dorsale e si immette nel bosco di pini. Si scende decisi sulla traccia che senza tregua si abbassa fino a dove si lascia la pineta per la fitta macchia mediterranea. Ci si innesta così nella traccia proveniente da sinistra che giunge dalla Pose du Campanin e continuando si raggiunge più a valle una casetta e poco sotto il Sentiero dell’Ingegnere abbandonato in precedenza. Seguendo quest’ultimo si raggiunge poco dopo un bivio dove a sinistra si scende per il sentiero Stella bianca mentre diritti si prosegue su quello dell’Ingegnere. Praticamente la scelta è indifferente in quanto tutti e due sbucano sulla sottostante forestale che sale nel vallone di Vallescura, uno poco più a monte dell’altro. Seguendo la forestale si arriva così sulla strada asfaltata al suo termine nei pressi delle Case Soprano. Seguendo adesso la strada si scende con due tornanti e si passa davanti a un bell’agriturismo dove subito sotto si ritrova l’auto.

partenza

il primo ponte in legno

il Ponte Negrone

il torrente Lerone

Pose du Campanin

bivio dove si lascia il Sentiero dell’Ingegnere

sul sentiero abbandonato

sul sentiero raggiunto in alto

controluce

usciti al colletto

in cima

verso Genova

il Rama

sul mare

il rifugio Argentea

foto di gruppo

in discesa con dietro la cima

fine (o inizio) sentiero