Martedi 15 Novembre 2016
Oggi mi ritrovo dinuovo con Marcello per una delle nostre escursioni “esplorative” in luoghi che non conosciamo. La meta di oggi cade su una montagna un pò secondaria e snobbata ma non per questo priva di interesse e di bellissimi panorami. Il monte Aighiera si trova proprio a ridosso di Vinadio,la sovrasta con una delle grandi e comuni pareti calcare tipiche della sinistra orografica della valle Stura. Il nostro programma iniziale prevedeva una escursione ad anello un pò striminzito,con la salita alla cima e ritorno per il medesimo itinerario ma con la variante di rientro passando per le case di Lentra. L’abbiamo invece modificato in corso d’opera per via dell’ora non tarda e bellissimo panorama che si godeva dalla cima.
Raggiunta Vinadio svoltiamo a destra subito fuori paese per salire sulla strada che porta a Neiraissa. Dopo neanche 1 chilometro e due tornanti lasciamo l’auto nel parcheggio della bella chiesetta di Madonna del Vallone,dove si trova un piccolo monumento agli Alpini dispersi in Russia. Attraversato il torrente Neiraissa sul bel ponte in legno ci incamminiamo passando davanti alla chiesetta e seguiamo l’unico sentiero indicato.

Madonna del Vallone
La traccia si infila in una stretta e caratteristica gorgia,molto incassata e con alte pareti ai fianchi,il vallone di Rio Borbone. Passati nei pressi di un antico ponte in pietra ormai malmesso saliamo ripidi seguendo sempre il bel sentiero nel bosco. Giunti in vista di una bella cascatella la traccia sale sulla destra con alcune svolte per evitare un tratto incassato tra le rocce.

antico ponte

cascatella
Il meteo per oggi dava copertura nuvolosa fino a circa 1000 metri di quota e bel tempo in alto. Notiamo invece che le nuvole sono più alte del solito ma che comunque in quota è sereno. Superato il ripido tratto il sentiero adesso sale con più moderazione fino al bivio con quello che giunge dal Forte Neghino. Continuiamo in salita e poco oltre,dopo aver attraversato il torrente incrociamo la traccia che in piano sul versante opposto a quello salito porta a Lentre. Questo era il nostro progetto di ritorno iniziale.

vista sul vallone di Neiraissa con monte Nebius

bivio per Forte Neghino

in salita nel vallone

bivio per Lentre
Lasciato il sentiero per Lentre continuiamo in salito sulla traccia che adesso diventa leggermente meno marcata e con il fondo sassoso. Con alcune svolte prendiamo quota sul versante destro orografico fino a portarci ad uno sbarramento del vallone. Il sentiero sempre in buone condizioni supera abilmente questo tratto passando sotto un bell’arco di roccia e con l’aiuto di un cavo metallico in corrispondenza di una piccolo rio d’acqua.

verso il tratto più stretto

arco
Ripassati sul lato opposto del vallone la traccia adesso sale ripida in una bella faggeta,perdendosi un pò tra le piante. Poco oltre il bosco si dirada e si passa nei pressi di alcuni muretti in pietra (ometto). Qui si recupera la traccia che adesso taglia in diagonale e in salita a sinistra, passando sotto un tratto ripido e inoltrandosi dinuovo nel lariceto. Ancora alcune svolte e giungiamo ai bei prati con i ruderi delle Grange Borbone.

arrivo alle Grange Borbone
Il cielo nel frattempo si è pulito ed è tutto sereno con il mare di nuvole sotto. Alla nostra destra,praticamente alla stessa quota vediamo al nostra meta.

vista su alta valle

la nostra meta là in piano

la Testa di Peitagù
Proseguiamo su tracce di animali e giunti sul costone lo seguiamo con alcuni saliscendi fino alla panoramica cima. La vista si apre sulla vicina Testa di Peitagù, meta di altre escursioni,sulla pianura tutta candida di nuvole e sulle montagne della destra orografica della valle Stura.

Marcello arriva in cima

mare di nuvole

Bourel,Ventabren,Gorgia Cagna,Matto,Paur e Malinvern
Ed è qui che decidiamo la variante di discesa nel vallone opposto in direzione del bel sentiero che scende dai Prà ‘d Giacu verso Aisone. Dapprima pensiamo di salire il facile costone che porta al Corso del Cavallo,cima Est per poi scendere sulla dorsale verso il Peitagù fino a recuperare il suddetto sentiero. Ma poi notiamo delle tracce che dalla dorsale sopra le Grange Borbone tagliano in piano sul boscoso versante est,quello opposto. Scrutando il terreno a seguire e ragionando supponiamo che una volta questa zona era collegata dalle tracce dei pastori che frequentavano questi versanti per cui decidiamo di inoltrarsi nel bosco traversando verso una grangia vista da lontano e nei pressi del sentiero di discesa a Aisone. Inizialmente “ravaniamo” un pò nella pineta tra rami secchi,”bisun” e alberi caduti,ma il terreno non presenta salti di roccia. L’unica leggera difficoltà,oltre a trovare un pò il percorso e seguire la direzione giusta è l’attraversamento di un paio di rii e avvallamenti. Superati questi il terreno diventa meno boscoso e facilmente percorribile. Continuiamo tenendo la quota fino a quando ci troviamo un pò in lato sulla verticale del sentiero. Ci abbassiamo quindi finchè lo raggiungiamo nei pressi dei ruderi di Grangette.
AVVERTENZE: questo tratto sebbene non presenta difficoltà alpinistiche attraversa una zona boscosa e senza riferimenti per cui è consigliabile avere con se una mappa e il gps per capire sempre la propria posizione sul terreno. Solo grazie a questa tecnologia siamo passati in queste zone in sicurezza e senza rischiare la perdita di orientamento. In mancanza di questo è vivamente consigliabile proseguire sul costone fino alla Cima Est del Corso del Cavallo per poi scendere su sentiero tracciato.

l’attraversamento effettuato,al delimitare tra la pineta e la faggeta
Raggiunto il sentiero ormai già di nostra conoscenza lo seguiamo passando tra i numerosi salti rocciosi. Benchè sia la terza volta che scendo di qui non smetto di stupirmi di questo tracciato,che si districa tra grandi pareti trovando i punti deboli e permettendo il passaggio in sicurezza su un bel sentiero ( attenzione ad alcuni tratti esposti).

discesa tra salti rocciosi

lo spettacolare sentiero
Giungiamo così al bivio sopra l’abitato di Pirona,dove proseguendo in discesa si raggiungono e case e la strada che porta a Aisone. Svoltando invece a destra si attraversa il vallone e si prosegue in piano verso Baile e le belle case ristrutturate di Castella delle Vigne. Seguendo quest’ultimo percorso,dapprima su sentiero e poi su sterrata passiamo Baile e raggiungiamo la strada asfaltata.

bivio

la cima salita
Scendendo sulla strada verso Vinadio,non ancora appagati decidiamo di salire al Forte Neghino rientrando per il sentiero di salita del vallone di Rio Borbone. Per cui a una curva della strada in corrispondenza di una piccola gorgia,imbocchiamo un sentierino che sale ripido in direzione di alcuni caratteristici torrioni di roccia arenaria. Questa traccia non è segnata ma è evidente e permette di evitare i numerosi tornanti della strada che da Vinadio sale al Forte. Giunti sotto gli ultimi tornanti ci immettiamo nella strada per un breve tratto per poi seguire un sentiero segnato in rosso che porta direttamente alle case poste sotto il forte.

sulla strada per Vinadio

in vista del forte

uno sguardo indietro
Giunti al forte Neghino posto in posizione strategica e ormai in stato di abbandono,imbocchiamo il bel sentiero che in piano ci riporta nel vallone di Rio Borbone. Giunti al bivio col sentiero percorso in salita lo seguiamo in discesa facendo così ritorno all’auto.

dal forte Neghino il vallone di Neiraissa

sul sentiero verso il vallone di Rio Borbone
Traccia GPS
2 Comments
Oggi 10 dicembre, prendendo spunto da questa relazione, ho fatto questa bellissima escursione salendo dal forte Neghino e scendendo per il sentiero che tu hai fatto in salita. Unica neo è che non ho visto l’arco che tu hai fotografato.
se dal Forte Neghino hai fatto il sentiero in piano che entra nella gorgia allora non potevi vederlo perchè si trova più in alto,dove la gorgia si restringe e il passaggio sembra impossibile. Dal basso non si vede perchè è rivolto verso la gorgia e lo vedi solo passandogli sotto
ciao