Domenica 3 Luglio 2016
Il mont Creya è una bella e facile cima di poco più di 3000 metri situata nel Parco del Gran Paradiso,nella valle di Cogne e precisamente tra i valloni di Grauson e d’Urtier. Si può salire da entrambi i versanti,noi oggi saliremo dal versante di Grauson per scendere da quello di Urtier.
Raggiunta Cogne,all’uscita del paese verso Lillaz svoltiamo a sinistra seguendo la strada che sale a Gimilian,bella frazione situata pochi chilometri sopra Cogne. Ci fermiamo però poco prima alla frazione Montroz svoltando a destra il mezzo alle case per posteggiando poche centinaia di metri sopra in uno slargo al termine della strada.
Siamo in ombra e la temperatura è bella frizzante,in compenso la giornata e splendida e promette bene. Iniziamo la salita dalle indicazioni nei pressi di una casa seguendo i cartelli indicatori per Larsinaz e Passo Invergnaux
Saliamo in mezzo ai prati raggiungendo una sterrata. Poco dopo le indicazioni con frecce gialle indicano a destra verso il torrente,noi invece proseguiamo sulla forestale per raggiungere poco dopo una zona recintata. Qui parte il sentiero non segnato ma ben evidente che sale con alcune svolte il versante esposto a sud per ricongiungersi con sentiero principale che arriva da Gimilian. Si può partire anche da questa frazione che si trova leggermente più in quota e abbreviare così un pò il dislivello, ma nel caso nostro non conviene perchè poi al ritorno bisogna risalire per recuperare l’auto. Proseguiamo adesso in piano seguendo il bel sentiero e lasciando a sinistra un bivio segnato per Grauson dessus,seguendo invece quello per Grauson desot.
Entriamo così nel bellissimo vallone di Grauson,dove si trova inizialmente una bella cascata e alcune baite ristrutturate. Il sentiero scende adesso leggermente per attraversare il torrente su un bel ponte in legno in località Ecloseur sale sul versante sinistro orografico e lascia poco dopo un’indicazione per andare ad ammirare la cascate di Grauson. Proseguimo superando una balza rocciosa e per un altro pendio erboso sbuchiamo infine su una panoramica sella dove il vallone si apre in tutta la sua grandiosità.
La valle si apre in un anfiteatro molto ampio e solare con diversi valloncelli che si diramano da tutte le parti. Noi proseguiamo sulla destra seguendo le indicazioni per il Lago Money e la nostra cima. Il sentiero sale sul versante al sole e con numerose svolte si porta su un tratto meno ripido per raggiungere più avanti la bella conca sede del lago e sotto la verticale della nostra meta.
La traccia sempre ben segnata ed evidente sale adesso il pendio che diviene sempre più ripido e dove ci sono alcune chiazze di neve però evitabili. Notiamo sulla nostra destra una famigliola di stambecchi che se sta sta tranquillamente al sole a brucare l’erba. Continuiamo la salita fino a trovarci nei pressi della cima,un pò sulla destra dove un ultimo pendio con un nevaio ci conduce sul panoramico crestone.
La cima è lì a pochi metri e sul versante opposto troviamo un sentierino privo di neve che in breve ci porta sul punto più alto. Raggiungiamo la cima dove troviamo già un coppia di persone salite dal versante opposto. Facendo due chiacchiere scopriamo poi di avere degli amici in comune e addirittura di aver fatto una gita di scialpinismo insieme un pò di anni addietro.
Il panorama inutile dire si apre su tutte le montagne circostanti e grazie alla bella giornata vediamo il Monte Bianco,il Rosa e il Cervino. Sotto di noi in verticale si trova Cogne con il Gran Paradiso sullo sfondo mentre dal alto opposto tutto il bellissimo vallone di Grauson che culmina con la bella Tersiva alta oltre 3500 metri.
Dopo aver salutato i nostri amici riprendiamo il cammino scendendo sul versante opposto per una bella traccia segnalata. Il terreno qui è più brullo e senza neve essendo esposto a sud. Scendiamo lungamente fino a raggiungere le famose miniere di Cogne,nel punto più in alto dove si trovano dei ruderi e la sede di un’antica funicolare. Proseguiamo ancora fino alle case ancora in buon stato di Colonna,dove invece si trovavano gli alloggi e addirittura una chiesa per i minatori.
La zona è recintata e non si può accedere per via della pericolosità. Qui troviamo anche un bivio per il sentiero che scende diretto a Moline mentre noi proseguiamo in diagonale a destra seguendo la traccia per Gimilian. Passiamo sotto a dei salti rocciosi su terreno ripido e seguendo i pali in legno ormai da museo dell’antica funicolare che scendeva a valle.
Lasciato un altro bivio più in basso che porta a Gimilian seguiamo il tracciato che scende a destra più diretto verso Montroz. Con numerose svolte raggiungiamo le altre miniere chiamate del Pino fino a trovarci su una sterrata. Il sentiero taglia i tornanti della strada fino per lasciare gli ultimi ruderi delle miniere e ad un tornante abbandonarla per proseguire nel bosco in diagonale e in direzione di Montroz. Ancora alcuni metri e ritorniamo all’auto attraversando un bel ponte in legno sull’impetuoso torrente.
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