Domenica 19 Giugno 2016
Oggi siamo in Valle d’Aosta e la nostra escursione è una meta non lontana e non lunga ma molto bella dal punto di vista paesaggistico: il Lago Loie. Siamo nella Valle di Cogne,famosa per le sue cascate di ghiaccio,per la bellissima pista da fondo e per i bei sentieri nel Parco del Gran Paradiso.
Raggiunta Cogne proseguiamo ancora in auto per circa 3-4 chilometri fino a raggiungere il bel paesino di Lillaz,dove termina la strada. Parcheggiamo nell’ampio parcheggio all’ingresso del paese e ci incamminiamo attraverso le belle case ristrutturate. Lasciamo i numerosi altri sentieri per seguire il n. 12,quello che sale diretto al nostro lago.
Dopo pochi metri attraversiamo una mostra di massi con le varie tipologie di rocce e ci avviciniamo alle famose e belle cascate di Lillaz. Lasciata la traccia che prosegue sotto le cascate per salire poi la loro fianco svoltiamo a destra per inoltrarci nel bosco di larici e abeti.
Il sentiero sale ripido nel bosco costeggiando sulla sinistra orografica il valloncello di Loie con un’altra effimera cascata nella parte alta. Continuiamo con numerose svolte fino a sbucare su terreno meno ripido e allo sbocco del angusto vallone di Lillaz Gully,un caratteristico e classico couloir di ghiaccio che ho salito circa 15 anni fa. Infatti la discesa l’avevamo effettuata per questo sentiero che mi pareva non nuovo.
La giornata oggi è abbastanza bella con una leggera spruzzata di neve in alto oltre i 2500 metri e che rende il paesaggio più caratteristico. Usciti dal bosco ci troviamo alla baita di Loie su una bella spianata con una ragguardevole vista tutta la valle con in fondo il Monte Bianco.
Proseguiamo adesso in piano traversando verso est per raggiungere una spalla. Di qui saliamo nei pressi di un rio sul suo lato destro fino a raggiungere un colletto in vista del lago.
La temperatura è frizzante per cui non ci fermiamo e continuiamo costeggiando il lago fino a raggiungere un vicino colle con cartello,punto più alto della nostra escursione.
Nonostante il bel tempo e la zona famosa del parco non incontriamo anima viva se non alcuni camosci. Raggiunto il colle non indugiamo molto per l’arrivo di alcune nuvole che lambiscono già le cime più alte e con le previsioni che davano il rischio di alcuni rovesci. Il sentiero taglia in leggera discesa proseguendo nel vallone di Eaux Rousse e risale brevemente ad un altro colletto. Di colpo davanti a noi spuntano in volo due esemplari di Gallo Forcello,caratteristico per la sua sua testa rossa,che riesco a fotografare di sfuggita.
Dal colletto scendiamo adesso decisi nel vallone di Eaux Rousse in direzione della bella spianata di Bardoney dove si trova la omonima borgata. Il sentiero appena rimesso a nuovo nei punti più brutti scende diretto in una piana, probabilmente sede di un antico lago, dove sono presenti ancora numerose “sagne”. Con un ampio semicerchio raggiriamo la zona paludosa fino a raggiungere un cartello e il sentiero che prenderemo in discesa e che prosegue nel fondo del vallone.
Dopo un breve spuntino riprendiamo la discesa seguendo il bel sentiero a tratti lastricato che nella prima parte costeggia l’impetuoso torrente. Scendendo passiamo vicino a un salto e a una forra e per entrare poi nel bosco fino a raggiungere il bivio che diramandosi sulla destra sale ad un vicino casotto del parco per poi inoltrarsi nel vallone di Urtier,quello che porta alla Finestra di Champorcher.
Scendiamo sempre sul bel sentiero che più in basso raggiunge il fondovalle nei pressi della strada sterrata che sale agli alpeggi. Senza mai raggiungerla proseguiamo attraversando il torrente nei presi di una chiusa e continuiamo fino a trovarci così sulla verticale delle impetuose cascate di Lillaz.
Qui incontriamo le prime persone viste oggi,turisti che percorrono il bel percorso circolare attraverso le cascate. Seguendo questo tracciato riattraversiamo il torrente proprio sopra un salto della cascata per poi scendere fino al primo salto,quello principale.
Mi fa un certo effetto pensare che salii ormai più di 10 anni fa in inverno questo fiume quando ghiaccia,parendo altresì impossibile che con una grande portata come questa riesco a ghiacciare del tutto permettendo così la salita in piolet-traction.
Scendendo infine l’ultimo tratto in comune col percorso di salita ritorniamo in breve a Lillaz e all’auto.
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