Domenica 3 Gennaio 2016
Oggi siamo a Ivrea immersi nella nebbia come ultimamente in questi ultimi giorni. Le previsioni però sono buone in montagna oltre una certa quota. Decidiamo di restare in bassa valle perchè ieri è nevicato leggermente ed è inutile andare in quota a pestare neve. Poi la meta di oggi è da conservare per le giornate autunnali o invernali come adesso,quando non fa caldo e la visibilità è ottima. In estate la partenza a 350 metri di quota non la auguro a nessuno.
La Corma degli Ordieri è una piccola chiesetta posizionata in una panoramica posizione in mezzo a un prato e a quanto pare era un luogo di culto megalitico,cioè di sacrificio sulle pietre (megaliti), risalente probabilmente al terzo millennio avanti Cristo.
Raggiungiamo Settimo Vittone,grazioso paesino sulla statale che da Ivrea porta a Pont St. Martin ed entrati in paese saliamo per un paio di tornanti fino a posteggiare nel piazzale tra la chiesa di San Lorenzo e la chiesetta di Madonna delle Grazie. Ci incamminiamo di fianco a quest’ultima in mezzo alla nebbia,seguendo un lastricato che appena dopo supera un bel ponte in pietra. Attraversata la strada continuiamo in mezzo alle belle case fino a una cappella con la scritta Trovinasse in basso a destra. Prendiamo la strada a destra e poco dopo,prima del ponte svoltiamo a sinistra per una mulattiera. Dopo alcuni metri troviamo un vecchio ponte in pietra sulla destra ed è quello che avremmo dovuto attraversare per poi proseguire sull’itinerario classico verso la nostra meta. Non ci siamo accorti anche perchè non c’era nessun segno visibile bianco e rosso come invece più in basso; segni che invece abbiamo trovato più in su proseguendo sulla mulattiera ma che riguardavano il sentiero 853 e non il nostro E1. Scopriremo l’errore molto più in su,ormai tardi per tornare indietro,ma tutto sommato è andata addirittura meglio del nostro programma iniziale.

poco dopo il primo ponte in pietra

appena fuori Settimo Vittone
Siamo ancora immersi nella nebbia e l’umidità ci fa stare vestiti e imbacuccati. Ma siamo speranzosi perchè si capisce che più in su il tempo è migliore. E in effetti dopo circa 200 metri di dislivello la visuale si apre su una magnifica giornata. Proseguiamo lungo la bella mulattiera che supera in alcuni punti la strada asfaltata per Trovinasse fino a raggiungere la cappella di San Grato.

inizia ad aprirsi

ed eccoci fuori dalla nebbie

sulla bella mulattiera
Solo qui capiamo di aver sbagliato itinerario; volendo una strada sulla destra ci porterebbe su quello giusto nei pressi di Cune,ma dopo uno sguardo alla cartina decidiamo di proseguire per poi raggiungere la nostra meta per un sentiero più in quota che arriva da Trovinasse. Saremmo poi scesi per l’itinerario E1 quello che avevamo in progetto di salire,completando così comunque un bell’anello. Continuiamo quindi sulla mulattiera che man mano che prendiamo quota diventa però sempre più rovinata e in disuso. Nessun problema,la traccia è sempre evidente anche se infestata un pò dai rovi e non segnata. Più in su troviamo anche un pò di neve e il sentiero qui diventa proprio esiguo. Troviamo alcuni ometti che ci indicano il percorso ma la traccia poi si perde. Sappiamo dalla cartina e il gps che ci indica di preciso la posizione, che poco sopra dovremmo trovare una sterrata e alcune case. Così sarà e dopo un ultimo tratto un pò a naso ci troviamo sulla strada.

il sentiero inizia a perdersi
Continuiamo adesso salendo lungo la sterrata e a un bivio svoltiamo a sinistra su un tratto asfaltato. Poco più in su giungiamo alle case di Chialantero dove termina la strada. Qui troviamo un sentiero segnato che sale dritto nel bosco fino a una casetta con la scritta il Ciuc. Continuiamo salendo ma sulla traccia che sparisce in un grande prato ormai in vista delle case De la Strà,dove finalmente passa il bel sentiero segnato che da Trovinasse porta alla nostra meta e a San Giacomo.

arrivo sul bel sentiero
Proseguiamo adesso sul tratto forse più bello della nostra escursione,su un sentiero pianeggiante e panoramico sul mare di nubi che c’è in pianura, fino a raggiungere la chiesetta degli Ordieri

sul bel sentiero

collina di Torino con Superga

la Corma degli Ordieri

alla Corma degli Ordieri
In lontananza verso valle si vedono le montagne cuneesi mentre verso nord il Gran Combin. Il clima è rigido per cui non ci fermiamo molto e proseguiamo in discesa sul sentiero segnato. Poco sotto raggiunta una strada sbagliamo nuovamente non vedendo la traccia segnata e cercando di seguirne una che invece c’era sulla cartina ma non nella realtà. Dopo essere scesi a una casa ritorniamo sui nostri passi e seguendo il percorso segnato giungiamo alla Postazione Partigiana,un pulpito con una vasta visuale sulla pianura e sulla Serra di Ivrea proprio lì sotto.

il Gran Combin

alla Postazione Partigiana con la Serra di Ivrea in basso
Qui troviamo un crocevia di tracce segnate,sono gli itinerari del comune di Andrate. Noi seguiamo quello in rosso che scende nella nostra direzione,lasciando gli altri che portano verso sud e Andrate. Raggiungiamo così la bella radura dell’Alpe Pejla e più in basso quella di Pra Piano. Abbandoniamo quindi il sentiero segnato in rosso che scende verso sud per attraversare i pascoli fino alle case di Rovera,dove troviamo anche il sentiero segnato E1,quello che avremmo dovuto seguire dall’Alpe Pejla ma che non abbiamo visto. Proseguendo sulla strada arriviamo a Cune e di qui imbocchiamo adesso la bellissima mulattiera che senza possibilità di errore scende decisa verso Settimo Vittone.

a Cune

inizia la bella mulattiera
Man mano che perdiamo quota ci avviciniamo dinuovo alle nebbie,adesso forse più in alto di prima. Seguendo sempre la mulattiera lastricata giungiamo alle prime case dove nuovamente sbagliamo seguendo una traccia che ci riporta comunque alla chiesetta e all’auto.

si rientra nelle nebbie

un antico ponte

ritorno all’auto
Statistiche
Da oggi ho iniziato ad usare un nuovo programma che crea in automatico un video sulla salita,potete vederlo qui
Video