Lunedi 15 Agosto 2011
Ieri al bar di Mdonna Bruna abbiamo incontrato Adrien il mitico gardien del rifugio Remondino,cosa fai a Ferragosto? niente,allora vieni con noi che andiamo a vedere la diga del Chiotas che la stanno svuotando e poi se è bello continuiamo verso il Brocan. Detto fatto,ci troviamo al bar di Andonno e saliamo al lago della Rovina,3 euro per parcheggiare mi sembrano eccessive,seguiamo il sentiero diretto e quando arriviamo al colle Laura siamo delusi perchè il lago l’hanno svuotato di molto poco,ed è ancora molto grande. Arriviamo al rifugio Genova e dopo due chiacchiere con Dario,il gestore ci incamminiamo verso il colle Brocan,il tempo è bello col cielo limpido. Al bivio per il Passo della Rovina ci chiediamo come mai c’è un bel cartello indicatore giallo,ma poi il sentiero nella parte alta è in pessime condizioni e anche pericoloso. L’avevo già percorso circa 10 anni fa ed era già brutto,poi l’anno scorso, a detta di Dario, c’è ancora stata una ulteriore frana,per cui non capisco…se lo si segnala lo si mette a posto,altrimenti si scrivono le dovute indicazioni di sentiero malagevole e pericoloso. Di qui in su il sentiero diventa ripida traccia,ben segnata con tacche gialle e ometti. Adrien però rinuncia e col suo passo ci segue ancora un pezzo poi ci ritroveremo al rifugio. Sempre ripida la traccia sale tra varie pietraie,si vede bene la parete del Baus dove una volta avevo scalato in inverno la Torre Patrizia,un contrafforte della parete vera e propria. Salii poi un altra volta in estate per questa bella parete fino in punta per uno sperone chiamato “Sperone della Solitudine”. Raggiungiamo la conca terminale,ancora ben innevata e con un ultima rampa al colle; in effetti assomiglia di più a una breccia o forcella perchè è ripido da entrambi i versanti. Un branco di stambecchi se ne sta tranquillo sulla cresta che porta alla cima Brocan. Nessuno in giro se non due persone che si intravedono sulla cima. Scendiamo dopo non molto e con ripida discesa ci ributtiamo nella spiaggia del rifugio Genova. Dario è gentile e in tutto quel casino ci serve da mangiare subito. Non ci resta che scendere e questa volta facciamo la vecchia strada,tutta rovinata che tra frane e rigole d’acqua,scende al lago della Rovina