Domenica 12 Luglio 2014
Dopo un sabato che sembrava di essere a novembre, con pioggia tutto il giorno,questa mattina la giornata è limpida e fresca; le previsioni però indicano dinuovo temporali pomeridiani anche forti. Decidiamo quindi,io,mio fratello Jello e Anto, di partire di buon ora e di non fare troppo chilometri in auto;la val Vermenagna è ideale perchè si arriva veloci a Limone. Saliamo il vallone di San Giovanni e oltre l’omonima chiesetta seguiamo la sterrata e al 4° tornante a quota 1400 circa lasciamo l’auto.
Ci incamminiamo per la strada che poco sopra è chiusa e diventa sconnessa,fino a una grangia con un cartello che indica di tutto meno che il vallone che vogliamo seguire.
Difatti solo dopo uno sguardo alla cartina e al gps troviamo a pochi metri l’inizio del sentiero che sale diretto nel vallone verso il Colle della Perla e Col della Boaria nostra prima meta. Oltrepassato un gias con tanto di mucche,cani e pastore giungiamo a un bivio segnalato che a destra porta verso il colle della Perla e a sinistra il nostro itinerario.
Siamo sempre in ombra e saliamo di buon passo; superata una zona con erba molto alta e bagnata iniziamo a salire nel ripido canalone in direzione del Col della Boaria,sempre su ottimo e ben segnalato sentiero.
verso il Col Boaria
Superati alcuni residui di neve valangosa sbuchiamo al sole in vista del colle e dello spettacolare tornante della strada Monesi – Limone.
In breve siamo al panoramico colle;la strada in questo punto è già stata sistemata anche se ancora impercorribile per residui di neve. Verso est abbiamo il maestoso Marguerais e verso sud iniziano già a formarsi le prime nuvole.
il Marguerais
verso Rocca dell’Abisso
Proseguiamo il nostro cammino seguendo un sentiero che segue la dorsale fino a un colletto; qui lo abbandoniamo per proseguire verso al Testa Ciaudon seguendo la cresta che in alcuni punti diventa più ripida e stretta.
verso al Testa Ciaudon
Senza difficoltà sbuchiamo su questa bella cima con in primo piano la nostra meta e di sotto tutto il vallone salito.
Arrivo sulla Ciaudon
Dopo una breve pausa riprendiamo il cammino scendendo sul lato opposto sempre seguendo la cresta fino a raggiungere la Colla Malaberga dove mi ricordo ero sceso con gli sci dalla Cima della Fascia molto tempo fa.
Capanna Morgantini
Riprendiamo a salire superando un breve ma ripido risalto fino a raggiungere con facilità la Punta San Salvatore e da questa per dolci pendii erbosi raggiungiamo la croce della Cima della Fascia.
Punta San Salvatore
arrivo in cima
La giornata è ancora bella anche se iniziano a formarsi le nuvole sulle cime più alte. Non c’è nessuno e ci rilassiamo in cima.
verso la Bisalta
Non ero mai stato d’estate su questa cima ma sapevo che c’era un tratto ripido da scendere per raggiungere il Colletto del Cros ricordandomi di quando ero passato con gli sci. Dopo esserci rifocillati iniziamo a scendere sul ripido pendio erboso incontrando degli sporadici segni rossi. Senza percorso obbligato ci abbassiamo fino a vedere il nostro colletto con ancora un bel nevaio da superare per raggiungerlo.
il Colletto del Cros
Il sentierino adesso è marcato ma passa in alto sotto le rocce per cui scendiamo leggermente per evitare il ripido nevaio e risalire facilmente al colletto. Da questo si apre sotto di noi il dolomitico vallone del Cros,classica scialpinistica della zona.
vallone del Cros
Iniziamo la discesa inizialmente su sentiero per poi proseguire tra rododendri e nevai nel centro del vallone e sotto le belle pareti calcaree.
in discesa
Più in basso la neve sparisce e il sentiero è evidente e ben segnato; lo seguiamo entrando nel Gran Cros,la famosa pista nera di quando erano ancora funzionanti gli impianti del Cros e meta di numerose domenica passate a sciare a fine anni sessanta e metà anni settanta,quando praticamente eravamo ancora dei “bocia”. Il sentiero segue la pista che io e mio fratello conosciamo perfettamente e che ci porta a Capanna Chiara.
verso Capanna Chiara
Seguendo i prati della pista Topolino arriviamo alla baita-albergo che fa servizio di bar ristorante. Una bella birra è d’obbligo,giusto per un pò di brio per affrontare l’ultimo pezzo di sentiero che dall’arrivo della vecchia seggiovia taglia nel bosco e ci riporta nel vallone di San Giovanni e all’auto.
un piacevole frutto trovato sul sentiero
Download traccia GPS
1 Comment
[…] L’escursione di oggi con Jello e Marge ripercorre un antico sentiero sopra Limone Piemonte e più precisamente nella zona del Cros, non segnato sulle recenti cartine ma rimesso a nuovo lo scorso anno da Marco Bellone e Michela Sandri e dedicato ai fratelli Garnero, tra i primi addetti agli impianti sciistici del Cros. Il tracciato segue la strada che dagli impianti del Maneggio sale nel Vallone di San Giovanni per poi abbandonarla e salire ai Tetti Astegiani e alle Maire Savoia. Poco oltre inizia il tratto rimesso a nuovo e ben segnalato con vernice gialle che permette di salire il dirupato e ripido versante del Crest fino a sbucare nei pressi della cima, caratterizzata da un vistoso palo di ritorno della ormai desueto skilift del Marmorera e visibile già dalla partenza. Si raggiunge così il panoramico colletto sotto la Cima Fascia e punto di arrivo del suddetto skilift, con vista sulle montagne di Limone e sul Vallone di San Giovanni. Il ritorno si effettua invece per le vecchie piste del Cros, indifferentemente per la Marmorera o il Gran Cros, fino a raggiungere la conca di partenza e la Capanna Chiara, storico bar ristorante a servizio delle piste riaperto da pochi anni. L’escursione si sviluppa per tre-quarti della salita in ombra e in una bella faggeta e con una breve deviazione si può visitare anche un caratteristico monolite di calcare in bilico. Raggiunto il colletto si può continuare, allungando decisamente l’escursione, sino alla Cima Fascia passando accanto ai vistosi paravalanghe, oppure recuperando il sentiero che sale il vallone del Cros e giunge in cima per il Colletto del Cros. Percorso effettuato in discesa durante questa escursione. […]