Continuano a esserci delle bellissime giornate e oggi con Anto e Jello ritorniamo in Liguria nella riviera di levante. Al nostra meta è la bella e caratteristica traversata Camogli – Portofino o Santa Margherita,un panoramico sentiero che attraversa il selvaggio promontorio di Portofino,toccando la bellissima insenatura di San Fruttuoso.
Raggiunta Recco,la prima uscita dopo Genova dell’autostrada verso La Spezia,la attraversiamo e seguiamo le indicazioni per Camogli. Seguiamo la strada in discesa fino alla stazione e non riusciamo a trovare parcheggio. Non ci resta che andare in quello a pagamento,15 euro l’intera giornata,proprio di fronte alla partenza dell’itinerario davanti alla stazione dei Carabinieri.
Il sentiero,che qui è un viottolo pavimentato in mezzo alle case,è sempre segnato con due pallini rossi,segni che ci porteranno fino a destinazione.
Saliamo seguendo sempre i numerosi segni e in circa mezz’ora,senza toccare un tratto di asfalto,giungiamo a San Rocco,una bella frazione posta su un panoramico costone.
Un tabellone indica i numerosi sentieri e subito è segnalato quello che sale diretto al Monte di Portofino.
Prendiamo quello in piano sulla destra sempre seguendo i due pallini rossi. Lasciando più avanti un altro sentiero che scende a Punta Chiappa arriviamo alle Batterie,antiche postazioni militari poste come baluardo ai nemici. Volendo si può raggiungere questo luogo anche passando più in basso,al livello del mare a Punta Chiappa allungando però di un poco il percorso. Subito notiamo la notevole visuale che si ha su tutta la costa fino alle nostre Alpi Liguri
Seguiamo sempre il bel sentiero che passa nel bosco e che con alcuni saliscendi ci porta nel tratto più caratteristico della traversata,quello attrezzato con catene che taglia su alcune cengie esposte.
Di qui fino al colletto prima di San Fruttuoso il sentiero è per escursionisti esperti,niente di difficile ma bisogna fare attenzione perchè,anche se attrezzato con catene in modo impeccabile, in alcuni punti è esposto.
Raggiungiamo un pulpito dove si vede tutta la selvaggia e dirupata costa e proseguiamo sulla traccia senza possibilità di sbagliarsi.
Il sentiero più avanti inizia a salire ripido nel bosco fino a raggiungere un colletto a 300 di quota,il punto più alto dell’escursione. Di qui si scende sul versante opposto su comoda traccia e passando in mezzo a numerosi oliveti si raggiunge la bellissima San Fruttuoso.
Una tappa in riva al mare è d’obbligo,anche per sgranocchiare qualcosa e riposarci un momento.
Riprendiamo il cammino salendo sul lato opposto dell’insenatura e iniziamo un altra salita nel bosco fino a raggiungere la località Base 0. La visuale sulla costa è sempre notevole e in lontananza si può distinguere chiaramente le cime innevate del Pizzo d’Ormea e Mongioie in val Tanaro.
In questo tratto incontriamo diverse persone,alcune vestite da “festa”,che non sai cosa ci fanno qui; probabilmente raggiungono Portofino col battello e traversano a San Fruttuoso per riprenderlo. Questo tratto non presenta nessuna difficoltà e non ci sono tratti esposti e attrezzati.
Raggiunta la località Prato iniziano altri sentieri: non sappiamo quale seguire perchè volevamo andare diretti a Santa Margherita evitando di scendere fino a Portofino. Seguiamo quello in discesa e poco dopo però, a un altro incrocio,prendiamo quello di sinistra sperando ci portasse diretti a Paraggi località tra Portofino e Santa Margherita. Purtroppo non sarà così e ci tocca in ogni caso scendere a Portofino.
Qui recuperiamo la Penonale per Paraggi,bella traccia che evita la strada asfaltata ma dopo un tratto questa è chiusa con transenne ma senza nessun avviso. Da buon italiani le scavalchiamo fino a quando un operaio più avanti ci informa che è crollato un piccolo ponte su un torrentello per cui non si passa. Poco male tanto la strada è appena sotto e in breve raggiungiamo Paraggi. Di qui seguiamo il bel lungomare,abbastanza frequentato nonostante il periodo e in circa 30 minuti arriviamo a Santa Margherita.
E’ nostra intenzione rientrare a Camogli con il treno ma raggiunto il porto riincontriamo un escursionista che ha fatto il nostro stesso giro e che rientrava col bus. Visto che partiva di lì a 5 minuti facciamo velocemente i biglietti e così evitiamo anche di raggiungere la stazione che si trovava più lontana e in alto. In circa mezz’ora così ritorniamo a Camogli,che merita una visita, e all’auto.
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