Domenica 23 Dicembre 2018
Oggi con Anto festeggiamo il suo compleanno con una bellissima e panoramica salita ad una cima che si trova tra Ivrea e Biella. Il Bric Paglie è una montagna non molto visibile da lontano in quanto è sormontata dal più imponente e famoso Mombarone, ma non per questo meno interessante in quanto riserva un panorama di prim’ordine su tutto nelle limpide giornate invernali. Il versante di salita esposto a sud fa si che la neve non si fermi molto a lungo, o che si assesti velocemente permettendo una delle prime e classiche primaverili di scialpinismo. Il percorso di oggi parte dalla località Bossola sulla famosa strada del Trecciolino, una lunga strada che attraversa in quota e in piano tutta la montagna, da Andrate fino al Santuario di Graglia e poi più avanti fino al Santuario di Oropa. La prima parte percorre un bel bosco di faggi per poi uscire su vasti pascoli che conducono sotto le rocce finale della cima. Di qui si può volendo proseguire per il Mombarone allungando però decisamente l’escursione. Il ritorno l’abbiamo effettuato per la lunga dorsale che scende al Colle San Carlo, con rientro all’auto percorrendo un tratto di strada asfaltata, permettendoci così di effettuare un percorso ad anello.
Avvicinamento: se si parte da Ivrea come nel nostro caso bisogna salire ad Andrate per poi proseguire per un breve tratto verso la località San Giacomo e imboccare sulla destra la strada del Trecciolino. Il primo tratto è sterrato ma in buone condizioni e non presenta nessuna salita in quanto tutto il lungo tratto è sempre in piano. Più avanti diventa asfaltata raggiungendo così Bossola, dove si trova un ristorante e la strada proveniente da Biella.
Itinerario: lasciata lauto nel grande slargo della Bossola si imbocca il sentiero B11 ben segnato e palinato che si inoltra nella bella faggeta di Nitro, il comune al quale fa parte questa zona. Si prosegue incrociando una sterrata e seguendola per un tratto per poi abbandonarla seguendo le indicazioni del sentiero. Giunti ad un bivio si svolta a destra sempre per il B11 per usciere poco dopo dal bosco su un panoramico costone. Lo si segue adesso in salita fino a raggiungere l’Alpe Amburnero di sotto. Qui ci sono due possibilità. la prima svolta a destra e prosegue per un ripido tratto all’Alpe Amburnero di sopra, visibile sull’evidente costone sovrastante; la seconda, quella che seguiremo svolta a sinistra per il sentiero B11b, passa per l’alpe Alpone e prosegue in leggera salita fino a un panoramico poggio. Qui si trova la palina che ci indica il percorso da seguire verso la cima,B12, salendo su un vago sentiero in alcuni punti non presente, ma senza possibilità di errore per i numerosi bolli rossi che segnano il tracciato. Si raggiunge così l’Alpe Nicoletto e di qui in breve il costone sovrastante ricongiungendosì con l’itinerario abbandonato in precedenza. Seguendo adesso la cresta e superando senza problemi alcune rocce, si raggiunge in circa 20 minuiti l’ometto della cima.
La discesa si effettua per il primo tratto sul percorso di salita, fino alla palina dove sbuca il sentiero B12 salita in precedenza. Si prosegue adesso per cresta evitando un torrione sul lato sud e su sentiero segnato B7 si raggiunge l’Alpe Amburnero di sopra. Di qui volendo si può scendere ricongiungendosi con l’itinerario salita e ritornare all’auto più brevemente, oppure come nel nostro caso si prosegue sul costone seguendo sempre il sentiero B7 fino a raggiungere la sterrata che dal Colle San Carlo porta al Rifugio Pianetti. Si scende per essa fino a sbucare sulla strada asfaltata che in in circa 1,5 chilometri ci riconduce così alla Bossola e all’auto.
Un saluto agli amici conosciuti in cima

partenza

nella bella faggeta

in salita nel bosco

si esce sul costone

il panorama si allarga

in vista della cima

altipiani

sopra l’Alpone

bivio per la cima

sul costone finale

l’ultimo tratto

in salita

arrivo in cima

il Mombarone

vista sulla discesa effettuata

Santuario di Graglia
2 Comments
Ho fatto lo stesso identico percorso la scorsa settimana, ma non mi torna la lunghezza dell’anello…il mio gps segnava circa 13 km.
ciao Paolo
in effetti il discorso delle distanze rilevate col gps è un tema dibattuto. Non ce n’è una uguale, ogni gps, che sia smartphone o Garmin o quant’altro rileva sempre delle distanze diverse, che possono arrivare anche a 2 km. Lo stesso ricevitore con in uso due programmi diversi rileva delle distanze diverse, nonostante usino tutti e due lo stesso chip.Quindi oltre a dipendere dall’antenna stessa di ricezione dipende anche dal software che lo usa. Io registro sempre come minimo 4 tracce con tre gps diversi e poi faccio una media. Quello che mi porta sempre a distanze maggiori, anche di più di 2 km è il Garmin. L’iphone, un Android Huawei come pure l’Apple Watch sono simili, con discrepanze di al massimo 500 metri. Come pure un Samsung del mio socio di gite è simile. Il Garmin è sempre oltre, per cui nelle distanze non lo prendo più in considerazione. Per quanto riguarda i dislivelli, che forse è il parametro che più ci interessa, invece sono tutti simili, con uno scarto di al massimo 50 metri