Sabato 26 Marzo 2016
Oggi weekend pasquale,ne approfittiamo della bella giornata visto che le previsioni per domani non sono buone,di andare sulla montagna di Cuneo,la Bisalta. Erroneamente chiamata così dai cuneesi per via della sua forma bifida,i veri toponimi sono Besimauda per la cima più bassa,quella a nord e Bric Costa Rossa la più alta a sud. Oggi saliremo su quest’ultima per un itinerario che caso strano ho salito solo un paio di mesi prima in veste estiva anche se in pieno inverno e cioè per il Costone delle Testette.
Mi trovo con Marco per risalire la Val Vermenagna, superare Vernante e svoltare a sinistra qualche chilometro più avanti per raggiungere il ponte verso casali Giocet, prima di Tetto Cacia. Volendo si possono raggiungere le case Giocet in auto ma la nostra intenzione è di scendere per il ripido costone Vudran per cui parcheggiamo nei pressi del ponte posto poco più in basso. Ci incamminiamo seguendo a piedi la stradina che ci porta a Giocet dove termina,qui calziamo gli sci e iniziamo a salire sui prati sovrastanti sfruttando le lingue di neve che qui in basso inizia già a scarseggiare data l’esposizione a sud-est. Raggiunti i Casali Barat l’innevamento adesso è abbondante e inizia il costone vero e proprio che sale costante e ripido fino a Colla Piana sulla dorsale con la val Pesio.
Ci sono alcune persone davanti a noi e altre al seguito,la giornata è magnifica e la temperatura relativamente bassa cosa che tiene la neve sicura e bella in discesa. Progrediamo prendendo rapidamente quota sempre seguendo il bel costone.
Più in alto la pendenza diminuisce e si è in vista della Cima Motta nostra meta prima della cima principale. Raggiunta Colla Piana,una piatta e ampia dorsale dal nome giusto svoltiamo a sinistra in direzione nord per portarci in direzione del Bric Costa Rossa adesso ben visibile.
Questo tratto è ancora lungo,non c’è molto dislivello ma ci separa ancora una bella distanza dalla grande croce di vetta. Pian piano risalgo in solitaria questo tratto in quanto Marco è abbastanza indietro causa male ai piedi e raggiungo finalmente la bella e superpanoramica cima. Sono stato qui anche a novembre a piedi,in occasione della traversata per cresta delle due cime.
La grandiosa vista che si ha di qui mi è quindi familiare ma è sempre appagante anche grazie alla giornata pulita e tersa. Verso nord le montagne valdostane e là in basso la città di Cuneo,verso sud la piatta Punta Mirauda salita l’estate scorsa dalla val Pesio per un itinerario da veri amatori,la Cima della Fascia e più avanti il Marguerais.
Dopo una pausa mi preparo a scendere per raggiungere Marco che nel frattempo è salito sulla Cima Motta. Di qui ci buttiamo letteralmente sul ripido pendio del costone Vudran che scende diretto verso il fondovalle. La neve è bella primaverile,sicura e mollata al punto giusto e ci riserva una discesa di prim’ordine.
In breve siamo alla fine del costone e ci immettiamo nella fitta faggeta che ci obbliga a seguire il sentiero estivo. La neve qui ormai è molto molle e scendendo alla belle e meglio raggiungiamo i Tetti Cacia e in breve l’auto.
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