Sabato 9 Maggio 2015
Oggi sono solo perchè Anto lavora e decido di andare a fare un giro per dei sentieri un pò dimenticati e selvaggi. La Valle Grana ha ancora degli angoli suggestivi e poco frequentati,sentieri abbandonati ma ancora percorribili che tagliano i ripidi versanti della valle. Poco dopo Pradleves svolto a sinistra su una ripida e stretta strada asfaltata che in circa 2 km mi porta a Riosecco,come segnato sulla cartina e sul cartello al bivio sulla strada principale, o Rosec o Rovere Secco come segnato in luogo. Si tratta di una borgata ormai abbandonata ma con una bella struttura ristrutturata e adibita a ostello o alberghetto.

partenza
Lascio l’auto nel piccolo slargo dove finisce la strada,a ridosso dell’ostello, e passando vicino ad esso mi inoltro nelle vecchie case diroccate

in Riosecco
Al bivio che si incontra subito dopo prendo a sinistra,da destra sarà il ritorno,e seguo il sentiero segnato con tacche rosse-bianche che in leggera salita attraversa il versante in direzione di Frise.

sul sentiero
Poco più avanti nei pressi di un piccolo rio sento un rumore strano,tipo un grugnito,un pò coperto dal rumore dell’acqua. Avanzo un poco e vedo un qualcosa di scuro che si muove,si alza, e adesso ce l’ho dritto davanti: un enorme cinghiale. Resto paralizzato,ma non è passato più di un secondo che il “tipino” prende di corsa sul sentiero fortunatamente non nella mia direzione. Non riesco a muovermi e sto fermo per alcuni minuti. Cerco di sentire i suoi rumori ma niente. Penso che se c’è un branco con i piccoli non scappo a un eventuale aggressione. Ho paura a riprendere il cammino ma cerco di essere razionale; da qualche parte è andato,non si è volatilizzato, e visto che non sento niente e che sicuramente non è lì dietro un albero che mi aspetta,si sarà allontanato magari più spaventato di me. Riprendo quindi la salita sul sentiero ma guardingo a qualsiasi rumore o movimento. Giungo così a Pian di Masche,una piccola sella con vicino un panoramico spuntone di roccia con sopra una grande croce e una bella statua della Madonna.

a Pian di Masche
Qui lascio anche il sentiero che scende verso Ruera per salire invece verso Comba. Seguo la ripida traccia che sempre nel bosco porta al colletto non nominato a quota 1376.

al colletto
Svolto a destra e seguo adesso il sentiero sulla dorsale,segnato anche questo in bianco-rosso fino a raggiungere una forestale. Qui lascio il sentiero che taglia in piano a sinistra e proseguo su facile terreno seguendo sempre la dorsale. Più un su aggirati alcuni spuntoni di roccia sbuco fuori dal bosco in vista della bella croce di vetta.

in cima
Nonostante la modesta quota il panorama si apre sull’alta Val Grana e anche sulla pianura di Caraglio,mentre in primo piano si trovano il Bram,il Grum e la Rocca Pergo

verso la piana

Bram e Grum
Le mie intenzioni sono di scendere verso Pentenera per cui proseguo nella direzione di marcia opposta a quella di arrivo. Non guardo neanche la cartina così, sbadatamente sbaglio costone e scendo in direzione nord-est completamente fuori itinerario. Difatti dovevo sì seguire un costone senza sentiero ma quello che scende verso sud-ovest. Quando mi accorgo ritorno sul tracciato tagliando in piano il bosco fino a riprendere l’itinerario corretto,in vista del colletto a quota 1450. Qui arriva anche il sentiero lasciato prima e una sterrata.

nei pressi del colletto
Seguo adesso la traccia che taglia quasi in piano il versante ovest del Ribè,non è segnata ma è evidente. Rientro nel bosco e scendo ripido fino in vista di una borgata diroccata. Qui il sentiero si perde nei prati ma basta scendere alla casa più bassa e diventa dinuovo evidente.

borgata diroccata
Scendo adesso deciso e con alcuni lunghi tornanti arrivo sul torrente principale che si attraversa su pietre e di lì a poco alla strada asfaltata nei pressi di Pentenera,un gruppo di case poste sul ripido e assolato versante.

Pentenera
Non c’è anima viva in giro,neanche un cane arrabbiato. Scendo seguendo la strada asfaltata per circa 500 metri fino a che sulla destra,subito dopo il ponte sul torrente, si stacca il sentiero segnato in giallo-rosso che sale verso Case Sciuglieri
Questo tratto fa parte anche della Curnis,il lungo sentiero che percorre tutta la Valle Grana su entrambi i versanti. Raggiunte la case della borgata, anche qui tutte diroccate, il sentiero taglia adesso in piano e dopo alcuni saliscendi e attraversamenti di alcuni rii porta nei pressi di l’Ubai. Questo tratto è abbastanza malandato,non più frequentato e con diverse piante e cespugli che invadono il sentiero obbligando a raggiri e piegamenti a gattagnau

ostacoli sul sentiero
Poco prima di l’Ubai si incontra il bivio che a destra sale nel ripido bosco in direzione di Riosecco. Salgo deciso e in circa 30 minuti chiudo l’anello con ritorno all’auto.
Traccia GPS