Sabato 18 Ottobre 2014
Finalmente il tempo si è rimesso al bello dopo vari weekend sempre con nuvolosità e poca visibilità. Oggi sono solo e decido di andare a fare un anello molto panoramico nella Val Grande,una valle che dirama a Vernante dalla valle Vermenagna e che porta al bel villaggio di Palanfrè. La mia idea è di salire sul bel costone Garbella,quello che dalla rocciosa cima omonima porta al Pianard e al Bec d’Orel e Bussaia. Arrivo a Palanfrè col parcheggio vuoto e inizio subito la salita passando nel centro della borgata e seguendo la strada che sale nel vallone degli Alberghi.

partenza
La lascio poco dopo per svoltare a destra e seguire le indicazioni per il colle Garbella; seguo la sterrata quasi fino al gias Garbella dove si trova ancora il pastore.

gias Garbella
Questo tratto passa in un bel bosco di faggi e c’è anche un circuito nel bosco segnalato dal Parco delle Alpi Marittime,dove mi trovo.
Oltre il gias la strada diventa sentiero e sale nel fondo del vallone verso la parete del Monte Garbella fino a un ripiano a circa 1900 metri di quota

ripiano
Seguo il sentiero che adesso sale sull’assolato pendio a destra del Garbella fino a sbucare sul panoramico e lungo costone erboso nei pressi di una quota senza nome.

sul costone
Adesso vedo tutto l’itinerario che mi propongo di fare fino in cima al Bec d’Orel

verso Pianard e Bec d’Orel
Di fronte a me si apre tutto il lungo costone Aiera – Carbonè con in basso il lungo vallone del Sabbione.

Aiera e Punta della Rua
Seguendo il costone in leggera discesa arrivo al Colle Garbella dove il sentiero scende a sinistra verso il Caire Porcera e Trinità di Entracque

Argentera
Da questo punto lascio il sentiero segnalato e proseguo sul costone dove comunque c’è un evidente traccia e raggiungo con una ultima salita il Monte Pianard

Pianard
Il panorama si apre adesso anche verso la pianura ma dal versante Palanfrè stanno purtroppo salendo delle nebbie di calore che limitano la visibilità. Il Bec d’Orel è comunque vicino e solo una ripida ma non lunga salita mi divide da lui

ultimo tratto per il Bec d’Orel
Una traccia sale in cresta e evita i torrioni rocciosi sul versante Palanfrè; in breve mi ritrovo in cima.

qualcuno mi controlla

arrivo in cima
Il panorama è molto ampio e rivolto sulla pianura con in fondo la Val d’Aosta,in basso però ci sono molte nuvole che limitano la visibilità

costiera Aiera-Carbonè
In cima si trova un orrendo palo dedicato a “le Sgnur”che sembra un cartella stradale con tanto di scritta retorica che io non sopporto; va beh…contenti quelli che l’hanno messo.
La mia idea adesso è di continuare per cresta e scendere il costone che porta al Monte la Croce. Dopo una breve pausa inizio la discesa sul costone che inizialmente è abbastanza ripido ma il terreno è buono e ci sono alcune tracce di camosci.

il costone di discesa
In breve perdo quota e il costone adesso è poco ripido e facile da percorrere.

parte alta di discesa
Ad una selletta a quota 2100 poco prima del Bric dell’Omo mi lascio attrarre da un sentierino sul versante sinistra,quello di Piocia,che non è una traccia di camosci ma un vecchio sentiero; pensavo che evitasse il Bric dell’Omo mentre invece scende su un altro costone e si perde poco dopo. Devo per cui rientrare a destra sul costone di discesa con un facile traverso. Il terreno qui è pieno di stelle alpine
Perdendo quota raggiungo un’altra sella prima del Monte La Croce,salito con gli sci con Anto dal versante Piocia e che raggiungo con una breve salita.

Monte La Croce
Raggiunta la cima la mia idea è di continuare sul costone che più in basso mi porterebbe sul sentiero della Vai dei Teit seguendo le numerose paline in legno che delimitano il Parco,ma il terreno diventa erboso e più ripido e poco più in basso inizia il bosco; per cui onde evitare di infognarmi nella buschina lascio il costone e scendo diretto verso Palanfrè seguendo uno dei numerosi e ripidi costoni che portano in basso. Scendo senza percorso obbligato su terreno agevole e solamente più in basso devo fare un pò più attenzione per l’erba alta e il costone che diventa un pò più ripido. Raggiungo quindi il sentiero di fondovalle del Percorso Naturalistico e in breve raggiungo l’auto
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